Formula 1, Renault ancora lavori in corso: impossibile essere l’outsider del 2017
Il 2017 rappresenta senz’altro una chance non indifferente per i team, data la sostanziosa revisione del regolamento che potrebbe far emergere degli outsider inattesi. Malgrado il vociferare su una possibile resurrezione anticipata della Renault, la squadra francese lo nega. Con il suo ritorno a partire da quest’anno, l’ex Lotus ha dovuto fronteggiare numerose difficoltà, prevedibili e già anticipate da Briatore lo scorso anno prendendo il caso Honda come esempio più prossimo e realizzabile.
La ristrutturazione Renault dopo l’accorpamento del team con sede a Enstone è in via di sviluppo tuttora, con un tempo di 3 anni per conquistare il primo podio. Fred Vasseur, direttore corse Renault, ritiene che manchino infatti le basi per garantire il successo così presto. «L’anno prossimo –dichiara ai colleghi di motorsport.com– non è possibile, perchè non è solo una questione di regolamento, ma anche di struttura. In F1 si deve costruire completamente il team e questo è un progetto di metà mandato. Con il periodo di sospensione obbligatoria dal lavoro e simili, si aspettano almeno 18 mesi prima di assumere qualcuno. Perciò vuol dire che per circa due anni queste reclute non potranno lavorare sulle macchine. E’ la vita, è questa la situazione. Vorrebbe anche significare che i team più grandi sono preparati meglio di noi per il cambio delle regole. Si avrà vantaggio se si è competitivi adesso, ma noi non riusciremo a chiudere il gap con i top team».
Si tratta quindi di un progetto a lungo termine, e le affinità con la McLaren-Honda pullulano. Infatti Renault ha fatto comparire nelle proprie liste nomi importanti come il direttore tecnico Bob Bell, agognato due anni fa dalla Ferrari per riportare il mondiale a Maranello, e oltre a lui in futuro, seguendo le basi gettate nei primi quattro mesi, assumerà altri futuri componenti del team.
E’ stato inoltre sottolineato il ruolo cruciale che gioca il pilota in un progetto da rilanciare, iniziando a costruire una fitta rete di contatti a partire da ora al fine di ottenere il nome per ricostruire definitivamente la propria nuova identità in Formula 1. «Il modo migliore per noi- continua Vasseur– ad essere onesti, è trovare il campione del mondo 2020 o 2021 e provare a costituire la collaborazione con lui da adesso. Se si dà un’occhiata al passato, i team si sono sempre affermati attraverso i piloti. La Red Bull lo ha fatto con Vettel. La Renault lo ha fatto con Alonso. Si deve iniziare la collaborazione quando si vuole avere successo. Sarà parte del nostro lavoro per i prossimi due anni».
Un exemplum che casca a pennello quello di Alonso, poiché a fine 2015 era affiorata infatti la voce secondo cui Renault stesse già provando a ricontattare il suo campione Fernando Alonso per proporsi come alternativa al ritiro, una volta terminato il mandato in Honda se non fossero riusciti a conquistarlo prima. D’altronde, come dare torto ai francesi?