Red Bull: tensioni interne e lotte di potere
Un’apparente serenitá in casa Red Bull nasconde invece tensioni interne. Da quando il fondatore é morto, un’intensa, ma silenziosa lotta di potere ha preso il sopravvento. Chi sono gli interessati?
Tensioni interne sembrano interessare il team Red Bull ed in particolare Helmut Marko e Christian Horner. Rumors riferiscono che da quando il fondatore Dietrich Mateschitz è morto, Marko ha perso il suo piú grande sostenitore. Per altro, proprio con la sua morte, le cose sono cambiate… “Dopo la morte di Mateschitz, tutto è diverso. Le persone stanno cercando di ridefinire i loro poteri“, ha detto senza peró fare nomi.
Secondo Globo, le tensioni sono in aumento tra Marko e Christian Horner, visto anche il maggiore controllo che quest’ultimo esercita su AlphaTauri. Proprio a proposito di AlphaTuari, un altro motivo di disputa riguarda il futuro di Yuki Tsunoda. I due, infatti, sarebbero in disaccordo con Horner che si dice volerlo fuori. “Questa è solo speculazione. Proprio come quella su Perez. Non c’è ultimatum per Perez”, ha insistito Marko.
Parlando con OE24, all’ottantenne è stato chiesto come stesse, e ha risposto: “Bene! Contrariamente a molte ipotesi, devo deludere i miei gufi. […] Quando e come mi fermo, lo decido io e non, per esempio, Mr. Horner”, ha aggiunto.
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— Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) October 17, 2023
Quale futuro per Marko?
Non solo i rapporti con Horner, ma anche diversi avvenimenti accaduti in passato hanno contribuito a far sí che il futuro del consulente del team di Milton Keynes fosse compromesso. Ricorderemo, per esempio, le recente dichiarazioni poco simpatiche, e ritenute xenofobe, nei confronti di Sergio Perez. Le pronte scuse di Marko non sono infatti bastate a evitare un notevole danno di immagine soprattutto nei paesi sudamericani.
Nonostante il diretto interessato abbia smentito qualsiasi incontro relativamente al suo destino in Red Bull, pare che un incontro decisivo potrebbe tenersi questa settimana. Mintzlaff e Horner sono sul piede di guerra e il futuro dello scopritore di talenti della Red Bull sembra veramente appeso a un filo.