Red Bull-Mercedes, battibecchi al limite del ridicolo

Mercedes Red Bull

Credits: Formula 1 Official Website

Non accenna a raffreddarsi il clima teso tra le due scuderie, che non smettono di stuzzicarsi anche fuori dalla pista

La battaglia tra Red Bull e Mercedes continua anche fuori dalla pista. Già nelle scorse settimane le testate si sono sbizzarrite nel riportare le varie richieste avanzate dalla scuderia austriaca nei confronti della FIA, con l’obiettivo di evidenziare qualche illegalità sulle monoposto di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. A cinque gare dal mondiale, far emergere un’informazione di questo tipo scaraventerebbe letteralmente una bomba sulla lotta al mondiale. Anche se, finora, sembra più un gioco solitario…

Secondo le ultime news, dopo il Gran Premio di Austin, Christian Horner avrebbe chiesto alla FIA di controllare le sospensioni delle due Frecce d’Argento, convinto che ci fossero dei dispositivi in grado di abbassare il posteriore della vettura, aumentando quindi la velocità massima della monoposto. Un elemento, questo, che la Red Bull avrebbe già notato a partire dal Gran Premio di Turchia e che avrebbe notevolmente aiutato Bottas nella conquista del gradino più alto del podio.

SOSPETTI FONDATI… O RIDICOLI TENTATIVI DI AVVANTAGGIARSI?

Secondo quanto ripostato da Auto Motor und Sport, la FIA avrebbe già provveduto a soddisfare la richiesta della scuderia austriaca, ma l’analisi sarebbe risultata inconcludente. Questo anche perché, se le sospensioni fossero illegali, a essere nei guai sarebbero diversi team. Altre sette scuderia starebbero utilizzando lo stesso dispositivo, “apparentemente anche in maniera più aggressiva” rispetto alla Mercedes. Dal canto suo, per esempio, la Ferrari ha candidamente ammesso di usare da anni questo tipo di sistema…

Le dichiarazioni di Horner riportate dalla testata sottolineano che l’effetto di questa configurazione sarebbe stato ridotto ad Austin, dove effettivamente la Mercedes non ha brillato particolarmente. “Il vantaggio varia da pista a pista“, si legge. “Qui ad Austin non è stato espresso al massimo perché c’erano abbastanza curve veloci in cui non puoi abbassare troppo il posteriore della monoposto senza perdere carico aerodinamico. Quindi non hanno potuto trarre grandi vantaggi in rettilineo“.

Insomma…dalle dichiarazioni di Horner la situazione appare abbastanza incerta. Anzi, il fatto che la cosa vari da tracciato a tracciato potrebbe quasi sembrare un fallito tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Ma del resto, che motivo ci sarebbe per farlo? Red Bull e Mercedes si stanno ufficialmente e apertamente sfidando nella lotta al mondiale e la differenza tra le due scuderie è molto ridotta. Cercare dei trucchetti per avvantaggiarsi nella corsa al titolo iridato sarebbe pericoloso, oltre che insensato.

IL BOTTA E RISPOSTA DI TOTO WOLFF

Alla vigilia del Gran Premio di Austin, anche il team principal della Mercedes aveva commentato la situazione, definendo la notizia come semplice voce di corridoio. Anzi, Wolff era apparso quasi divertito dal fatto che i suoi più diretti rivali si stessero concentrando su un elemento così banale. “Finché vogliono sprecare le loro energie in cose del genere, per noi può andare solo bene“, aveva commentato.

In generale, quindi, questo cavillo altro non sarebbe che una perdita di tempo. Nel report si legge infatti che, nonostante sia risultato tutto legale in Mercedes, la Red Bull sia comunque riuscita a sottrarre del tempo prezioso al personale della scuderia tedesca, che altrimenti avrebbe potuto essere impegnato altrove. Alle due Frecce d’Argento è stato sostituito il fondo dopo le libere del venerdì, ma sembra che questo abbia a che fare più con una questione tecnica, che non con l’accusa della Red Bull.