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In attesa che il rombo (diciamo brusio) delle monoposto di F1 torni a farsi sentire in pista venerdì 21 Agosto in occasione delle prove libere del gran premio del Belgio nella suggestiva cornice di Spa-Francorchamps, in questi giorni di pausa estiva il giornale spagnolo El Mundo Deportivo ha ripreso un’interessante inchiesta circa il budget a disposizione di ogni team per la stagione 2015. Il reportage è opera del Business Book GP il quale ogni anno svela a tutti noi appassionati uno dei segreti che quasi tutti i team principal vorrebbero meglio celare al grande pubblico, ovvero quanti milioni, di euro in questo caso, spende ogni team per partecipare ad una stagione di Formula 1. La classifica comprende il budget totale a disposizione di ogni scuderia ripartito, rispettivamente, in tre diverse voci : sponsorizzazioni, partner e diritti Tv/Fom :

1. Red Bull Racing     (€266m + €35.7m + €167m)          = €468.7m
2. Mercedes               (€122m + €212.4m + €133m)       = €467.4m
3. McLaren-Honda      (€144.5m + €216.5m + €104m)   = €465m
4. Ferrari                     (€208.5m + €34.5m + €175m)     = €418m
5. Williams                 (€52.5m + €22.9m + €111m)        = €186.4m
6. Lotus                       (€69.5m + €13.6m + €56m)          = €139.1m
7. Toro Rosso            (€68m + €9.45m + €60m)              = €137.45m
8. Force India            (€49.5m + €12.2m + €68m)           = €129.7m
9. Sauber                   (€44m + €9.25m + €50m)              = €103.25m
10. Manor                 (€0.5m + €32.5m + €50m)             = €83m

TOTALE :                   (€1025m + €599m +€974m)          = €2598m

A grande sorpresa è la Red Bull il team col maggiore budget a disposizione per questa stagione. In realtà Mercedes e McLaren-Honda seguono subito a ruota con una spesa inferiore, rispettivamente, di appena 1,3 e 3,7 milioni di euro. Considerando l’ordine di grandezza delle cifre totali in gioco la differenza di budget tra i tre team è talmente ridotta che si potrebbe dire che qualitativamente (e non quantitativamente) essi hanno la stessa capacità di spesa. Ciò non fa altro che accentuare le difficoltà incontrate dal team austriaco e da quello inglese-nipponico, i quali, sebbene spendano quanto la dominante Mercedes, raccolgono risultati decisamente deludenti, soprattutto se rapportati alle loro aspettative di successo.

Per quanto riguardo la Red Bull è interessante notare come più della metà del budget a disposizione provenga dagli sponsor. Dal momento che il main sponsor del team è la stessa azienda Red Bull, appare ancora più palese di quanto già non lo fosse come sia fondamentale il contributo del portafoglio di Dietrich Mateschitz nel sostenere le ambizioni di gloria della scuderia. Soprattutto, molto malignamente, il primato in questa classifica rende ancora più manifesti i motivi dei malumori ad inizio stagione di Helmut Marko e dello stesso Mateschitz, quando minacciarono un  possibile addio al circus da parte del team.
Abbastanza simile la situazione in casa McLaren, dove quasi la metà del budget è garantito dai partner, ovvero in larga parte (se non quasi totalmente) dalla Honda. Ciò accentua ulteriormente il peso decisionale che il costruttore nipponico assume all’interno del team. Insomma, come tutti noi sapevamo, la Honda è molto più di un semplice fornitore per il team di Woking, quanto piuttosto una seconda anima all’interno della squadra. Tuttavia, visto l’andazzo della prima metà stagione le due anime sembrano ancora abbastanza lontane dal riuscire a sincronizzarsi perfettamente tra loro.

Rispolverando il duello Ferrari-Mercedes anche fuori dalla pista può sorprendere (ma forse neanche troppo) il fatto che la scuderia di Maranello, nonostante la brutta stagione 2014 a cui sono riferiti gli introiti, guadagni dai diritti Tv e dalla Fom ben 40 milioni di euro in più della dominante Mercedes. Rimanendo sempre in casa Ferrari, la rossa risulta essere il secondo team in quanto ad entrate dalle sponsorizzazioni dopo la Red Bull. Considerando, però, l’eccezionalità del team austriaco, dove, come detto precedentemente, main sponsor e proprietà coincidono, ci si può spingere ad affermare che la Ferrari sia il team più attrattivo per quanto riguarda gli sponsor. Questa munificità da parte delle sponsorizzazioni e dei diritti Tv consente al main partner della Ferrari, ovvero FCA, di cavarsela con un esborso abbastanza ridotto, soprattutto se paragonato a quello della Mercedes, dove l’impegno economico della casa di Stoccarda risulta molto importante, all’incirca pari a quello della Honda.

Incredibile il divario economico che separa i magnifici quattro (Red Bull, Mercedes, McLaren-Honda e Ferrari) dal primo team con un budget “umano” (sempre metaforicamente parlando), ovvero la Williams. La scuderia di Sir Frank dispone di un budget che è inferiore di più della metà rispetto a quello dei quattro team più spendaccioni. Soppesando la disponibilità economica con i risultati ottenuti in pista, un momentaneo terzo posto nella classifica costruttori, il team di Grove risulta sicuramente quello in grado di valorizzare al meglio le proprie risorse. Infine, bisogna sottolineare lo sbilanciamento presente tra le varie voci delle entrate, essendo circa il 60% dei costi coperto dai diritti Tv e dalla Fom, mentre molto limitato risulta l’apporto degli sponsor.

Più staccato segue il terzetto composto da Lotus, Toro Rosso e Force India. Curioso constatare come questi tre team siano abbastanza ravvicinati tra loro nella disponibilità economica esattamente come lo sono nella classifica costruttori. Un plauso, quindi, alla scuderia di Vijay Mallya che, sebbene sia quella col budget inferiore, in questa prima metà di stagione è riuscita a fare meglio del team di Enstone e di quello di Faenza.
In termini di sponsor la Lotus e la Toro Rosso godono dei benefici milionari derivanti dalla partnership, rispettivamente, con la venezuelana PDVSA e la sempre presente Red Bull. Arranca la Force India in quanto a sponsorizzazioni, soprattutto considerando che molti degli sponsor (Kingfisher, Whyte & Mackay, Sahara) sono aziende facenti capo agli stessi proprietari, ovvero Mallya e il gruppo finanziario indiano Sahara.

La svizzera Sauber evidenzia tutte le sue note difficoltà economiche piazzandosi penultima con un portafoglio più magro di circa una trentina di milioni di euro rispetto agli altri team di media-bassa classifica. Fondamentale appare il contributo dei due piloti paganti e dei loro rispettivi sponsor.
Senza troppo stupore ultima risulta la Manor. Praticamente nullo è il contributo dato dagli sponsor, mentre fondamentali sono i 50 milioni di euro derivanti dai diritti Tv e dalla Fom, un bottino frutto dei due punti ottenuti dal compianto Jules Bianchi nell’edizione 2014 del gran premio di Monaco. Da notare i 32,5 milioni di euro garantiti dai partner, ovvero dalla nuova proprietà del team.

Alla luce di tutto ciò si possono fare due considerazioni riepilogative riguardo i budget a disposizione dei team.
In primo luogo appaiono totalmente fuori controllo le spese dei quattro team più importanti. Si tratta di cifre che sfiorano il mezzo miliardo di euro per team, senza considerare che all’interno di queste voci con grande probabilità non rientrano i costi sostenuti da Mercedes, Ferrari e Honda per progettare e sviluppare le nuove Power Unit.
Secondariamente, anche i team di medio-bassa classifica si ritrovano a dover sostenere budget che superano i 100 milioni di euro. Emblematico il caso della Manor, la quale, nonostante tutte le difficoltà del caso in pista, si ritrova con una capacità di spesa che supera di poco gli 80 milioni di euro.

Appare, quindi, abbastanza chiaro come, nonostante i continui appelli dei vertici del circus della F1 e tutte le varie limitazioni imposte dal regolamento al fine di porre un freno alle spese, la questione dei costi per i team sia totalmente fuori controllo. Fondamentale, inoltre, risulta il contributo dei diritti Tv a rimarcare l’importanza centrale delle televisioni, ovvero del pubblico di appassionati.