Punti patente, la Cassazione avalla il trucco per non perderli mai | Guidare indisturbati
La Cassazione ha deciso che il trucco per non perdere più i punti dalla patente adesso è perfetto. Niente più patente scippata.
Non è certo la prima volta che la patente a punti finisce per creare dello scompiglio all’interno dell’affollatissimo popolo di automobilisti. Era l’ormai lontano 2009 quanto la patente a punti è arriva, cogliendo un po’ tutti di sorpresa. Già allora, si era intervenuti sul Codice della Strada per fare in modo di poter godere di maggiore sicurezza.
Quindi, come se le multe non fossero sufficienti, ecco che si è provveduto a pensare a provvedimenti accessori, come la decurtazione dei punti dalla patente.
20 punti che possono arrivare a un massimo di 30 seguendo dei corsi specifici, ovvero, non commettendo infrazioni che prevedono la perdita degli stessi. Se invece, a seguito di comportamenti potenzialmente pericolosi e che vanno contro le regole del Codice della Strada si perdono dei punti, si rischia di vedersi sospendere la patente.
Ma non sono pochi gli automobilisti furbetti che avrebbero trovato il modo di salvare i punti e lo permette anche la Corte di Cassazione.
La Cassazione ha preso una decisione che in molti definiscono rivoluzionaria
Il Nuovo Codice della Strada, insieme alle violazioni che gli automobilisti compiono quando si mettono alla guida sembrano essere due degli argomenti che maggiormente stanno a cuore ai cittadini italiani che quotidianamente si mettono alla guida. Un argomento così tanto discusso che proprio di recente la giurisprudenza ha deciso di intervenire a riguardo per poter chiarire alcuni aspetti veramente significativi. In particolare occorre far chiarezza sulla perdita di punti dovuta al mancato rispetto delle regole.
In particolare ci sono stati provvedimenti in riferimento all’art 126 bis relativo alla patente a punti e alla loro decurtazione in caso di infrazione. L’articolo disciplina la mancata comunicazione dei dati personali e della patente di guida entro 60 giorni dalla ricezione della sanzione. A tal riguardo c’è sa sempre una notevole confusione.
Cosa ha deciso la Corte a riguardo
Diventa quindi interessante comprendere, quale sia stata la decisone della Corte di cassazione a riguardo. Infatti la giurisprudenza sembra abbia voluto, in una qualche misura, andare incontro a quelli che sono i diritti dell’automobilista. L’automobilista aveva rivendicato la possibilità di rivelare le generalità di chi era alla guida solo al termine del verbale di contestazione.
La Corte di Cassazione avrebbe favorito tale ipotesi, quindi il conducente è tenuto a indicare le generalità solo nel momento in cui il ricorso dia sfavorevole e il tempo per provvedere a questo resta sempre di 60 giorni.