Posto di blocco, “le manca l’attestato del PRA a suo nome”: se non lo porti a bordo sono 3.500€

guida-intestata-a-terzi-depositphotos-f1word.it

guida-intestata-a-terzi-depositphotos-f1word.it

Attenzione automobilisti! Un’insidia si nasconde dietro la guida di un’auto non intestata a voi anche se si tratta di un veicolo di un amico

Durante un normale controllo stradale, le forze dell’ordine possono richiedere diversi documenti per verificare la regolarità della circolazione e l’identità del conducente e del veicolo.

Tra questi, un documento che a volte crea confusione è l’attestato del Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

La normativa, infatti, prevede che se si utilizza un veicolo intestato a un’altra persona per un periodo superiore a 30 giorni, è necessario effettuare l’annotazione del proprio nominativo sulla carta di circolazione (ora Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del Veicolo – DUC).

Questa annotazione, di fatto, attesta la disponibilità del veicolo da parte di un soggetto diverso dall’intestatario.

Cosa è l’attestato del PRA?

L’attestato del PRA, o certificato di proprietà, è il documento che attesta la proprietà di un veicolo. Riporta i dati del proprietario, del veicolo stesso (marca, modello, numero di telaio, ecc.) e le eventuali trascrizioni relative al mezzo (ad esempio, un passaggio di proprietà o un fermo amministrativo). Contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, non è obbligatorio circolare con l’attestato del PRA (o il vecchio certificato di proprietà cartaceo) a bordo del veicolo.

Tuttavia, è importante sottolineare che se le forze dell’ordine, per accertamenti specifici sulla proprietà del veicolo, richiedessero l’esibizione di tale documento e il conducente non fosse in grado di fornirlo (perché non lo ha a bordo), potrebbe essere invitato a presentarlo successivamente presso gli uffici indicati. La mancata ottemperanza a tale invito potrebbe comportare una sanzione amministrativa.

controllo-stradale-documenti-depositphotos-f1world.it
controllo-stradale-documenti-depositphotos-f1world.it

Guida di auto non intestata: Cosa prevede il Codice?

La guida di un veicolo intestato a terzi é regolamentata dall’articolo 94, comma 4-bis del Codice della Strada stabilisce una multa che può variare da un minimo di 727 euro a un massimo di 3.629 euro. La norma si applica in particolare quando il conducente non fa parte dello stesso nucleo familiare e non convive con l’intestatario del veicolo.

Generalmente, non sussiste l’obbligo di annotazione se il conducente è un familiare convivente dell’intestatario o per l’utilizzo occasionale inferiore a 30 giorni. La norma si applica in particolare quando il conducente non fa parte dello stesso nucleo familiare e non convive con l’intestatario del veicolo. In questo caso le forze dell’ordine possono verificare la residenza tramite l’anagrafe comunale. In caso di violazione oltre alla sanzione pecuniaria, è previsto anche il ritiro della carta di circolazione del veicolo fino a quando la situazione non viene regolarizzata.