Posto di blocco, il controllo dei 56 giorni è invasivo come il tuo urologo | Vanno a spulciare cosa hai fatto 2 mesi fa
La rivoluzione del CdS è solo uno dei tanti cambiamenti che porterà questo 2025. Il posto di blocco lo spauracchio da esorcizzare.
È arrivato, dal 14 dicembre 36 nuove norme cambieranno la vita di tutti gli automobilisti che dovranno sottostare alle novità del Codice della Strada fortemente voluto da Matteo Salvini. Nonostante le chiacchiere e le critiche per la rivoluzione del Ministro dei Trasporti, alla fine è il minore dei mali.
Basterà fondamentalmente evitare l’utilizzo di cellulari e altri device in auto, senza i doverosi dispositivi vivavoce, per evitare una multa da 250 euro, con sospensione della patente da 15 a 60 giorni e la perdita di 5 punti della patente. E poi?
Poi non bisognerà fare uso di stupefacenti, ma quello si dovrebbe evitare a prescindere da Matteo Salvini. Tant’è: è stata cancellata contestazione stato di alterazione (fatta eccezione per chi ne fa uso su prescrizione medica), la sanzione scatta quando il guidatore risulta positivo al test salivare per accertare la presenza di sostanze stupefacenti nell’organismo.
Anche per chi guida in stato di ebbrezza. Un minimo di attenzione eviterà il peggio: una multa tra i 573 e i 2170 euro, con la sospensione della patente tra i 3 e i 6 mesi, per il guidatore trovato con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro. Sulla patente sarà inserito un codice che vieta di assumere alcol prima di mettersi alla guida, per tutto il resto c’è l’ormai famigerato l’alcolock, ma fondamentale per una persona saggia, il giro di vite dato dal nuovo Codice della Strada interessa il giusto. Il problema è che c’è dell’altro.
Posto di blocco, cosa succede dal 2025
Il 2025, stavolta su obbligo dell’Unione Europea, foriero di novità per gli automobilisti di veicoli muniti di tachigrafo, analogico o digitale, che dovranno di dimostrare l’attività svolta non solo, come accade adesso, nei 28 giorni precedenti alla fermata, per esempio, in un posto di blocco.
Lo spazio temporale è stato raddoppiato, ossia bisognerà mostrare l’attività svolta fino 56 giorni precedenti alla giornata in cui viene eseguito il controllo su strada da parte degli organi di polizia. Non sarà necessario sostituire la propria carta tachigrafica di vecchia generazione, almeno questo, ma ci saranno comunque delle accortezze.
Il controllo dei 56 giorni, come funzionerà
Basterà aggiornare la carta tachigrafico che va a cambiare: tutto come prima ma esteso in un lasso di tempo raddoppiato. Chi guida un veicolo con tachigrafo analogico, ad esempio, dovrà presentare i fogli di registrazione del giorno in corso e quelli utilizzati dal conducente stesso.
Ma per i 56 giorni precedenti, la carta del conducente e ogni registrazione manuale e tabulato fatti nel giorno in corso e nei 56 giorni precedenti. Idem per il tachigrafo digitale. Al posto di blocco, la verifica del funzionario abilitato al controllo sarà identica.