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Credits: Pirelli Motorsport Twitter

Il problema riguarda gli pneumatici già montati sui cerchi, che saranno spediti in Inghilterra per essere riciclati

Con il Gran Premio d’Australia previsto questo fine settimana cancellato a poche ore dal turno di FP1 e quelli di Bahrain e Vietnam posticipati, la Pirelli è rimasta con 1800 gomme – comprese quelle già inviate nei due paesi asiatici – inutilizzate. Il problema non è rappresentato tanto dagli pneumatici non montati, che possono attendere di essere impiegati, ma da quelli già montati sui cerchi e poi rimasti inutilizzati. Lo ha confermato il responsabile di Pirelli Mario Isola a Motorsport.com: “Per le gomme che già erano state montate è un problema, in quanto dobbiamo smontarle. Il punto è che, smontandole dal cerchione, finiamo con lo stressare il tallone dello pneumatico e quindi non possiamo assumerci il rischio di rimontare poi quella gomma. Con le sollecitazioni di una F1 sarebbe un pericolo troppo grande.

Le gomme già montate che dovevano essere impiegate in Australia devono però essere smontate, poiché negli spostamenti da un continente all’altro le gomme devono viaggiare separatamente dai cerchioni, dal momento che il trasporto aereo di questi ultimi è responsabilità delle squadre (e non di Pirelli). Questo è un problema che non si pone nelle tappe europee, in quanto, con le parole di Isola, “negli spostamenti all’interno del Vecchio Continente gli pneumatici montati non utilizzati vengono trasportati nella sede della gara successiva con i nostri container, e rimangono montati.

RICICLO

Il problema non si pone per le gare del Bahrain e del Vietnam: “Là abbiamo diversi pneumatici che erano già stati spediti per le rispettive gare. Ma non è un problema: si tratta di gomme non montate che possono rimanere lì in attesa del Gran Premio, che sarà riprogrammato in un’altra data dell’anno”. Resta, a questo punto, da chiedersi cosa ne sarà delle gomme montate sui cerchi e rimaste inutilizzate ad Albert Park, dato che diventeranno inutilizzabili in pista per i danni che subiranno quando saranno smontate per il loro rientro in Europa.

“Quelle gomme verrano spedite nel Regno Unito – ha spiegato Isola – schiacciate in modo da usare meno container possibili. Arrivati in Inghilterra, le porteremo in un cementificio presso Didcot, dove le faremo bruciare in modo da creare energia, ma senza inquinare. Ci sono varie soluzioni che vengono studiate, ma al momento questo è l’unico modo in cui ricicliamo gli pneumatici inutilizzati”. Lo stesso vale, chiaramente, per tutti quei set di gomme intermedie e wet (circa 500 a evento) che nei weekend asciutti non vengono impiegati.