Piloti con o senza portafoglio: i soldi non sempre escludono il talento
Pochi sanno che uno dei piloti più forti della storia della Formula 1, il secondo più vincente degli anni ’70 dopo Emerson Fittipaldi, è stato un pilota pagante. Niki Lauda, pur appartenendo ad una delle famiglie più ricche di Vienna, non ricevette alcun supporto finanziario necessario per correre da parte dei genitori, che non approvano la sua passione per le automobili. Ai suoi inizi era ritenuto un pilota pagante, un precursore del problema che attanaglia oggi il Circus. Nel 1971 si comprò un posto in F2 con la March, così come nel 1972, però debuttando nel mondiale di Formula 1 mentre nel 1973 acquistò un posto in BRM. Poi iniziò a farsi notare. Un inizio di carriera turbolento che ha portato alla conquista di 3 titoli mondiali, 177 GP disputati, 25 vittorie, 54 podi, 24 pole position e 24 giri veloci.
Martin Brundle, ex pilota di F1 ed ex compagno di scuderia di grandi piloti come Michael Schumacher, intervenuto ad un evento organizzato dal settimanale inglese Autosport ha parlato della situazione in F1 dei piloti paganti definendola scomoda. L’ex pilota britannico, alla domanda su cosa ne pensasse della situazione attuale in cui driver come Pastor Maldonado sono riusciti ad arrivare al vertice della categoria, ottenendo un sedile nella scuderia Lotus ha risposto che il problema numero uno è l’eccessivo costo del Circus. Poi ha aggiunto: «Se anche un team come la Lotus, l’unico in grado di di fronteggiare la Red Bull quest’anno, ha bisogno di rivolgersi a piloti paganti, allora c’è qualcosa che non va».
Successivamente, ha cercato di evitare toni aspri nei confronti dei piloti paganti, dicendo che se la gente pensa che questi si ritrovano in griglia solo perché pagano, si sbagliano di grosso. Inoltre Brundle ha voluto sottolineare come l’etichetta del pilota pagante sia difficile da togliere. Tuttavia, l’inglese non si è potuto esimere dal commentare alcune ingiustizie che avvengono in F1, mostrando una piccola contraddizione: «Non è certamente bello vedere un pilota come Paul di Resta fuori dalla F1 quando sai che altri sono lì solo perché portano denaro».