Perez, non vuole un posto da terzo pilota

Credits: Racing Point official twitter

In attesa di conoscere le deicisioni della Red Bull, Checo ammette di non gradire il ruolo di terzo pilota

Nella conferenza stampa convocata lo scorso lunedi, Sergio Perez ha chiarito, che il suo imminente futuro dipende dalla decisione della Red Bull: qualora il team inglese lo ingaggiasse al posto di Albon, l’anno prossimo Checo sarà ancora nel paddock. In caso contrario, prenderebbe forma l’idea dell’anno sabbatico, in attesa magari di una chiamata nel 2022.

L’idea di correre in altre categorie, non convince il messicano, che ritiene la Formula 1 la priorità. Nemmeno l’idea di fare da terzo pilota appare entusiasmante agli occhi di Sergio. Per lui stare lontano dalla famiglia 23 weekend all’anno solo per sedersi in garage, non ha senso. In un’intervista rilasciata al sito Crash.net, Perez ha detto la sua su un eventuale ingaggio da test driver.

“Non siamo entrati troppo nei dettagli, è solo un’opzione, ma quel ruolo non è la mia priorità. Non voglio andare in pista tutti i weekend se poi non guido. È difficile, ovviamente, perchè la squadra ha bisogno di avere un pilota sul posto, quindi probabilmente non sono la persona giusta per questo, ma vedremo. Penso che nelle prossime due settimane saprò di più sul mio futuro. Penso di essere ancora nella fase della carriera  in cui voglio guidare”.

“Penso che se non guido sia molto difficile assistere alle gare. Quindi, come ho detto, non c’è fretta, aspetterò di vedere cosa succederà nelle prossime settimane e poi vedrò se prendermi un anno sabbatico completo e tornare nel 2022″, ha spiegato Sergio Perez

ADESSO STA ALLA RED BULL SCEGLIERE

Adesso sta ad Helmuth Marko e Christian Horner scegliere tra Albon e Perez. Intanto una settimana fa, se non fosse stato per quel motore esploso a tre giri dalla fine, sul podio sarebbe salito Checo e proprio davanti ad Albon. “Sono qui da dieci anni e nel corso degli anni ho fatto vedere cosa so fare. Non penso che una gara cambi la sostanza”.

Come sottolinea Perez, ovviamente non è una gara che può influenzare una decisione cosi importante e che Checo ha più volte mostrato nel corso degli anni di sapersela giocare con i grandi.