Paolo Filisetti a F1world analizza il GP d’Austria (pt. 2)

Paolo Filisetti a F1world analizza il GP d'Austria (pt. 2)

© Mercedes Press Area

Concludiamo con l’analisi del GP d’Austria realizzata da Paolo Filisetti nella nostra ultima Live Post GP – Mercedes, Aston Martin e McLaren gli ultimi temi trattati

Continuiamo con l’analisi dell’ultima gara corsa fra le montagne della Stiria di Paolo Filisetti, che insieme a noi nella nostra Live Post GP ha per l’appunto commentato il GP d’Austria. Dopo Ferrari, il confronto fra Charles Leclerc e Carlos Sainz, la “spacconata” di Max Verstappen e la tanta chiacchierata questione legata ai track limits, è il momento di toccare gli ultimi argomenti. Temi caldi come quelli di Aston Martin e Mercedes e del quarto posto di Lando Norris

AUSTRIA AMARA MA PER MOTIVI DIVERSI

Mercedes ed Aston Martin sono vetture profondamente diverse. Non possono essere assimilate nonostante abbiano avuto entrambe un fine settimana non positivo”. Spiegando che: “Aston Martin è un’ottima macchina. Non dimentichiamo che i risultati ottenuti finora non arrivano per caso. Non sono risultati fatti perché gli altri erano lenti, bensì perché la monoposto c’era e c’é. Come avviene sempre quando una squadra scopre di essere forte ma che non prevedeva sulla carta di esserlo da subito, quella di Lawrence Stroll è in crescita sono vari aspetti. Hanno appena inaugurato una nuova sede, ci sono risorse ingenti… Il loro è un progetto a medio-lungo termine in cui stanno puntando davvero in alto”.

“Però su due tracciati non così diversi come quello del Canada e quello d’Austria non è andata bene. La vedo in maniera episodica. Potrebbero ancora incappare in delle difficoltà a Silverstone; ma sono più convinto che la AMR23 possa andare bene in piste ad alto carico aerodinamico come l’Hungaroring o Singapore.

Paolo Filisetti a F1world analizza il GP d'Austria (pt. 2)
@ Aston Martin Press Area

“Diametralmente opposta è la situazione di Mercedes. […] Credo che il problema risieda nella natura stessa della loro macchina, che sì è stata modificata nel tempo però non può esserlo così tanto da rivoluzionarne le prestazione. Quando hai una vettura così concepita, anche se gli cambi il fondo e lo fai in stile Red Bull, non funzionerà mai bene come nella RB19. Volendo fare un paragone, essendo la SF23 una monoposto più simile a quella progettata da Adrian Newey, integrare un fondo di questo tipo sulla Ferrari può risultare più efficace. Questo per dire che potrebbero far bene in qualche gara, ma che ha limiti troppo evidenti. La loro è una monoposto sensibile alla tipologia di circuito, e quando si ha per le mani una macchina del genere non è positivo”.

IL GIOCO STA NEI PIANI DI SVILUPPO DELLE SQUADRE

E cosa dire del confronto dietro Red Bull? Se c’è certezza di chi sia la prima della classe, è decisamente più complicato aver ben chiaro quale sia la gerarchia fra Aston Martin, Ferrari (e Mercedes). Siamo partiti con una AMR23 molto forte e sempre a podio con Fernando Alonso; ed abbiamo assistito anche a buone gare da parte di Toto Wolff & Co. Malgrado ciò nell’ultimo periodo, per via degli sforzi di quelli di Maranello, le cose sono un po’ cambiate. Ed in ottica futura ci si pone alcune domande.

“Aston Martin è un punto di domanda. Partono da un gradino superiore anche alla Ferrari, però questo è un gradino che pare che la Rossa sia riuscita a colmare grazie agli ultimi aggiornamenti. Perciò bisogna capire se Aston Martin nel suo piano di sviluppi aveva previsto dei cambiamenti che potranno permetterle di alzare ulteriormente l’asticella o no. […] In Formula 1 la performance in media cresce di un secondo e mezzo, anzi recentemente anche di più. Se ti fermi nello sviluppo della macchina, perché magari hai un certo piano di sviluppo, non fai altro che offrire il fianco agli avversari dandogli la possibilità di raggiungerti”.

MCLAREN RIALZA LA TESTA?

“McLaren è migliorata e non solo guardando al risultato del GP d’Austria. Sarà interessante vedere se questo tipo di esito si ripeterà a Silverstone, pista che sarà la loro cartina di tornasole. La loro è una squadra che sta crescendo, che è passata da una situazione sotto il profilo tecnico negativa in cui le strutture e gli strumenti che avevano a disposizione erano datati. Da marzo però c’è una nuova galleria del vento, e gli sviluppi che vediamo sono stati studiati e deliberati utilizzando apparecchi di nuova generazione su cui c’è più fiducia”, così è detto in conclusione parlando della squadra di Woking e del banco di prova che li aspetta.