Mick Schumacher in Formula 1 da vincitore?

Credits: Mick Schumacher Official Twitter

La Formula 2 torna con un doppio appuntamento in Bahrain dopo due mesi di pausa. Mick Schumacher, in dirittura di arrivo in Formula 1, si gioca il titolo

La certezza che Mick Schumacher approdi in Formula 1 con Haas non c’é, ma solo perché manca l’ufficialità. È ormai diverso tempo che si parla dell’arrivo del figlio del Kaiser nel team americano, ed è probabile che l’annuncio arriverà al termine del campionato di Formula 2. Attualmente il pilota tedesco è infatti focalizzato sulle ultime quattro gare della ex GP2, anche se la sua non conquista non ne precluderebbe la promozione. Sicuramente giungere in Formula 1 come vincitore della categoria propedeutica è profondamente diverso rispetto a raggiungerla da sconfitto.

Arrivare nella massima serie con la conquista della Formula 2 infatti legittimerebbe maggiormente l’arrivo di Mick Schumacher e ne sottolineerebbe i meriti e la crescita. D’altronde ricalcherebbe la strada già intrapresa da altri piloti, tra gli esempi più recenti ci sono quelli di Charles Leclerc e di George Russell la cui carriera nelle categorie minori non solo li ha favoriti in Formula 1 ma gli ha fatto guadagnare una ottima reputazione.

MICK IN FORMULA 2

La carriera in Formula 2 del tedesco non è stata di certo esplosiva. Il pilota della Ferrari Driver Academy è arrivato nel campionato propedeutico nel 2019, dopo essersi aggiudicato la Formula 3 europea l’anno precedente, vincendo solo la Sprint Race della tappa ungherese. Molto similmente è partito in sordina anche il 2020, ma poi ecco la svolta all’inizio di agosto. Dalla seconda tappa di Silverstone Mick è stato infatti il più costante andando a punti in tutte le gare e vincendo la Feature Race sia a Monza che a Sochi.

I principali contendenti per la conquista del campionato sono i due piloti FDA, Mick Schumacher (191 p.) e Callum Ilott (169 p.). Ma con 96 punti in palio la lista dei probabili vincitori si allarga ad altri quali Yuki Tsunoda (147 p.), Christian Lundgaard (145 p.), Robert Shwartzman (140 p.) e Nikita Mazepin (140 p.). Certo è che fra tutti il tedesco è quello più padrone del proprio destino (inconvenienti tecnici a parte) dato il vantaggio in classifica.