Mercedes: manca ancora l’accordo sulla distribuzione dei dividendi

mercedes abu dhabi 2019

Credit: Mercedes Press Area

Nuovo patto della concordia: i campioni del mondo rischiano di restare con il cerino in mano

Un aspetto ancora non ufficializzato in vista del 2021 è la distribuzione dei ricavi. Con l’attuale sistema, è evidente lo squilibrio tra i top team (Mercedes, Ferrari e Red Bull) e le scuderie di media fascia. Un dato che va così ulteriormente a creare una frattura, a livello di budget, tra le scuderie dominatrici dell’ultima era e quelle non vincenti.

In base all’accordo in atto, tutti i team ricevono una quota divisa in parti uguali per aver concluso almeno due delle ultime tre stagioni nella top ten. Una seconda percentuale di introiti è legata alla posizione nella classifica costruttori del campionato precedente: si va da 16% percepito dal team vincitore al 4% del 10° classificato. Ulteriori bonus sono distribuiti alla Ferrari, in qualità di team storico così come a Mercedes, Red Bull e McLaren che percepiscono un’entrata extra.

Con la scadenza del patto della Concordia, che perderà validità al termine del 2020, si è tornato a discutere della redistribuzione. Da quanto si apprendere, Mercedes non sarebbe d’accordo di ricevere il 26% dei dividendi, ma si aspetterebbe di ottenere almeno un 32% dopo aver vinto per sei anni consecutivi sia il titolo piloti che quello costruttori.

Secondo quanto appreso da Motorsport.com America, nonostante l’essersi classificata seconda nelle ultime stagioni, la Ferrari, tramite i propri rappresentanti Mattia Binotto e Louis Camilleri, avrebbe concordato una fetta del 38% rispetto al montepremi totale.

La presenza di parte del consiglio di amministrazione ad Abu Dhabi e la precedente mancanza di Toto Wolff a Interlagos sembrano proprio esser legati a tale questione, con il team con sede a Stoccarda non disposto ad accontentarsi del 26% proposto a fronte del 38% ottenuto dalla Ferrari.

La negoziazione del team Mercedes è stata affidata a Ola Kallenius, presidente di Daimler, società che contribuisce a circa il 10% del budget totale della scuderia. Le contrattazioni proseguono, ma nonostante le difficoltà riscontrate sembra chiara la volontà della casa tedesca di proseguire in Formula 1.