Mercedes, all’inizio non fu tutto rose e fiori
Anche un team pluripremiato come Mercedes può avere problemi. In questo caso il team ha faticato soprattutto agli inizi, quando le cose non erano tutte rose e fiori tra scadenze non rispettate e risultati che tardavano ad arrivare
Gli otto titoli costruttori consecutivi delle Frecce d’Argento hanno giustamente fatto guadagnare loro la reputazione di essere uno dei team meglio gestiti sulla faccia della terra. Tuttavia, le cose non erano così semplici all’inizio del loro secondo periodo in Formula 1. Insomma in Mercedes, l’esordio, non fu tutto rose e fiori.
Rob Thomas, direttore operativo della Mercedes ha descritto come le scadenze fossero “opzionali” e come questo comportasse naturalmente una perdita di prestazioni e di affidabilità. Quest’ultimo è entrato a far parte del team nel 2010 e, anche se la Brawn GP aveva vinto il titolo l’anno precedente e molto personale era rimasto, si trattava di un periodo caotico e di transizione, difficile da gestire.
Le parole di Thomas
“C’erano dei piani dettagliati quando sono entrato nel team, ma sistematicamente non venivano rispettati” ha affermato il direttore operativo. “Molte date interne erano facoltative e facevamo del nostro meglio per rispettare le scadenze, ma in genere non ci riuscivamo. Le cose venivano sempre rimandate e si finiva per lavorare in modo caotico, cercando di mettere insieme i pezzi“.
“Non riuscivamo a ottenere i risultati desiderati né in termini di prestazioni né di affidabilità. Tutto ciò portava presentarsi alle prime gare in condizioni decisamente non ottimali, a non ottenere il risultato desiderato e a portare le persone all’esaurimento“. Ora il periodo invernale è stato ottimizzato. E’ diventato uno dei periodi più importanti della stagione, con quelle che Thomas descrive come “migliaia” di parti che vengono messe alla prova.
“Ci sono letteralmente migliaia e migliaia di componenti che arrivano, vengono sottoposte a ispezioni e a vari livelli di test“, ha detto. “Poi vengono indirizzati nei vari sottogruppi del reparto Prove e Sviluppo, dove vengono testate in prove di fatica, affidabilità e prestazioni. Due dei test più importanti sono quelli sull’asse 12 anteriore e sull’asse 12 posteriore, in cui si prende l’intera parte anteriore dell’auto, le sospensioni, gli assali, i montanti, li si assembla insieme e li si sottopone a prove che riproducono piste e condizioni diverse“, spiega Thomas. “Da lì riusciamo a capire se le varie componenti della vettura si stressano in determinate condizioni. Ma soprattutto se performano come noi ci aspettiamo, con l’obiettivo di preparare al meglio la stagione“.