Mario Isola: volontario per aiutare nella lotta contro il Covid19

Mario Isola

Credits: Mario Isola Facebook

Lontano dal mondo dei motori, Mario Isola ne approfitta per dare il suo contribuito come volontario nella lotta contro il Coronavirus, aiutando e assistendo il territorio lombardo.

L’Italia è una delle nazioni più colpite al mondo. Infatti, registra oltre 150.000 casi confermati e più di 20.000 morti. Dall’inizio di marzo il paese si è fermato e i cittadini sono obbligati a rispettare le restrizioni, uscendo di casa solo per le emergenze. Tutto il personale sanitario e i volontari sul territorio hanno indossato tute, mascherine e guanti e si sono trasformati in supereroi cercando di assistere e salvare tutti i pazienti bisognosi di cure.
Tra i numerosi operatori sanitari scesi in campo per la lotta contro il Coronavirus, vi è anche Mario Isola. Entrato a far parte del servizio medico volontario all’età di 18 anni, tuttora presta servizio presso la Croce Viola di Milano trasportando i pazienti sull’ambulanza.

“OGNI MISSIONE È UN RISCHIO”

Isola, ai colleghi di Sun Sport, ha raccontato la sua esperienza come volontario: “Come paramedici, sappiamo che a volte dobbiamo correre dei rischi. Potresti incontrare una persona aggressiva, ma si rischia anche quando si cerca di controllare l’ambulanza durante una missione urgente. Il problema ora è che ti metti in pericolo ogni volta che la radio si attiva per una nuova missione, ma lo fai perché devi”.

Ha poi aggiunto: “La parte più difficile del lavoro per ora è che non si possono trasportare i parenti dei pazienti in ospedale. Normalmente i membri della famiglia sono presenti perché è importante per il paziente avere supporto. Ma ora è vietato portarli in ambulanza per evitare il contatto con il paziente. A volte si tratta di persone in condizioni critiche e dobbiamo dire alla famiglia di non poter venire con noi. Si rendono conto che potrebbe essere l’ultima volta in cui li vedono ed è molto difficile spiegare loro che stiamo solo cercando di seguire le procedure. È molto dura”.

Stiamo vivendo un periodo critico e molto difficile. Speriamo e non non vediamo l’ora di poter nuovamente uscire di casa, di rincontrarci e riabbracciarci per tornare lentamente alla normalità. Qundo ciò sarà possibile dovremo ringraziare anche chi ha messo a repentaglio la propria salute pur di salvare la nostra.