Liberty Media: “Possibile un 2020 senza gare”

liberty media 2020

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

In questo caso, preoccupa la situazione finanziaria dei team minori

Greg Maffei, il direttore esecutivo di Liberty Media, lo ha ammesso per la prima volta: il 2020 potrebbe concludersi senza nemmeno una gara disputata. Uno scenario apocalittico, che getterebbe in uno stato di profonda crisi soprattutto i team minori, che già devono subire le conseguenze delle ripetute cancellazioni o posticipi che hanno minato il calendario iridato, spostando l’ipotetica data di inizio al weekend del 5 luglio, GP d’Austria. Ma è ancora tutto da vedere, e in ogni caso la situazione vigente induce a pensare che la corsa verrebbe celebrata rigorosamente a porte chiuse, neutralizzando gli introiti derivanti dal pubblico pagante sulle tribune. 

AIUTI

La possibilità di una stagione senza corse sortirebbe conseguenze devastanti, quindi, sulle formazioni private, acuendo una forbice che tra grandi e piccole squadre è già molto ampia. Non ci sarebbero introiti derivanti dal 2020 e per di più i team dovrebbero affrontare il 2021 accollandosi le spese per lo sviluppo delle nuove monoposto che scenderanno in pista l’anno successivo. Liberty Media ha dichiarato di avere già provveduto a mitigare la crisi finanziaria dei piccoli team e la sensazione è che gli aiuti che dovrà fornire la proprietà americana alle squadre in difficoltà dovranno essere reiterati nel corso dell’anno.

OPZIONI

“Abbiamo già versato denaro a certe squadre – dice Maffei a Motorsport.comE dovremo farlo anche più avanti. Dobbiamo fare in modo che questi team possano sostenersi e affrontare le rispettive spese. Solo così getteremo le basi per un 2021 e oltre di alto livello. Quanto al calendario, continuiamo a ponderare le alternative più differenti. La possibilità di un’annata senza gare esiste, così come esiste quella di avere dalle 15 alle 18 gare, senza però spettatori sulle tribune. Non c’è comunque garanzia che il campionato possa iniziare. Continuiamo a lavorare: sul tavolo c’è la volontà di offrire il meglio agli appassionati. Ma, d’altro canto, non sarebbe conveniente organizzare GP senza introiti e benefici per i team”