Leclerc traccia l’identikit del pilota “perfetto”

Leclerc traccia l'identikit del pilota perfetto

Credits: Pirelli Press Area

Alla ‘Rosea’ Leclerc ammette che per rivedere una Ferrari al top ci vorrà tempo e confida nel nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2022

Charles Leclerc è stato spesso paragonato ai più grandi piloti nella storia della Formula 1. Il giovane monegasco è entrato nella classe regina del motorsport a quattro ruote nel 2018, già con gli occhi puntati addosso dopo le vittorie dei campionati della GP3 Series e della FIA Formula 2. Dopo un ottimo primo anno in Alfa Romeo Sauber, passa al team Ferrari, dove ottiene due vittorie nel suo anno d’esordio.

Ora le difficoltà della vettura stanno nascondendo il talento del giovane pupillo di casa Ferrari, anche se i due podi conquistati nelle prime quattro gare sono la riprove delle sue doti velocistiche. A riguardo, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il monegasco ha espresso la sua opinione circa il tempo per rivedere competitiva la Rossa:

“Dare una data è difficile.” ha esordito Leclerc “Ora è un momento molto difficile per il team, quindi ci vorrà molto tempo, quanto non so, ma nel 2022 ci saranno cambiamenti significativi nelle regole e sarà una grande opportunità per cambiare le cose, per aprire un nuovo ciclo di successi Ferrari.”

Al giovane ferrarista è stato anche chiesto di fare un identikit del pilota perfetto, ripercorrendo le vare eree della Formula 1: “Un giusto mix sarebbero la capacità di lavorare di Schumacher, il talento di Ayrton Senna e l’intelligenza di Lewis Hamilton. Penso che questi tre siano i nomi che hanno reso grande la Formula 1”

‘LAVORA E FORSE UN GIORNO TI LASCERANNO PASSARE’

Infine un ricordo per l’amico d’infanzia Jules Bianchi, giovane promessa della Formula 1, scomparso cinque anni fa a seguito del crash del Giappone 2014: “Mio padre ha visto la gara e quando è tornato non voleva che la vedessimo di nuovo insieme. Ho capito che era successo qualcosa di strano. Un’ora prima della gara che ho avuto quel fine settimana, ho visto che Jules era quello che aveva avuto un incidente. Non sapevo quanto fosse grave.”

“È stata un’esperienza molto dura, terribile. Per molto tempo, Jules è stato in ospedale tra la vita e la morte. Sono andato a trovarlo diverse volte ed è stato molto difficile perché era come un altro membro della nostra famiglia. Entrambi abbiamo avuto un ottimo rapporto. E’ stato terribilmente difficile separarsi da lui” ha concluso.

Il monegasco aggiunge un aneddoto finale: “Sì, (quel giorno ndr) Jules mi ha preso. Ero in Formula Medicine e doveva andare alla Ferrari Driver Academy. Avevamo parcheggiato la macchina, ma alla porta mi hanno fermato ed è entrato. L’ho visto entrare. Jules mi ha detto: ‘lavora e forse un giorno ti lasceranno passare’. Quel giorno è arrivato.”