Caso Racing Point: la sentenza venerdì 7 agosto

Caso Racing Point - sentenza venerdì 7 agosto

Credits: Racing Point, Press Area

Racing Point è accusata di aver montato sulla RP20 le prese dei freni “ereditati” da Mercedes e che invece dovrebbero essere disegnati e prodotti in proprio da ogni singolo team

Come riporta Motorsport.com, l’istruttoria si è conclusa e i tre team chiamati davanti alla FIA per fornire la propria versione dei fatti, Mercedes, Racing Point e Renault, sono ora in attesa della decisione finale.
A differenza di quanto si sosteneva, l’esito dell’investigazione non sarà però reso pubblico in serata. Si dovrà aspettare fino a venerdì, prima dell’inizio della prima sessione di prove libere del GP del 70esimo anniversario della Formula 1, sempre a Silverstone.

La componente su cui la Federazione è stata ufficialmente chiamata da Renault a dire la sua rispetto a 3 GP (Stiria, Ungheria e Gran Bretagna) è la presa dei freni della Racing Point. Il team di Stroll è accusato di averli copiati dalla vettura campione del mondo 2019, quando, dal 2020, non è più ammesso.

SECONDO RACING POINT E’ TUTTO REGOLARE

E così, mentre si spera nell’esito negativo del test Covid-19 per Sergio Perez, impossibilitato dal virus a correre lo scorso weekend e per questo sostituito da Nico Hulkenberg, si fa sempre più tesa anche l’attesa della decisione ufficiale della FIA, di notevole importanza e interesse per tutto il Paddock; Ferrari ha chiesto ad esempio alla Federazione un chiarimento della normativa che regola i rapporti tra i vari team e clienti in merito di vendita e acquisto di componenti delle vetture.
Racing Point ha però ribadito che la sua è del tutto regolare. L’acquisto delle famose prese dei freni è infatti avvenuto l’anno scorso e il team da quel momento ha poi avuto il  tempo sufficiente per rimettere mano al progetto e renderlo proprio.