Leclerc: “Il successo lo devo anche alla mia famiglia”

Leclerc successo grazie alla famiglia

Credits: Arthur Leclerc Facebook

Charles Leclerc ha sottolineato il grande contributo della sua famiglia nell’aiutarlo ad arrivare al successo in Formula 1

Si sa, per avviare una carriera nel Motorsport e arrivare in Formula 1 servono talento, passione, sacrificio e sponsor pronti a finanziare. Un ruolo fondamentale, però, lo riveste anche la famiglia, che supporta e incoraggia a non mollare, nonostante tutto. Leclerc questo lo sa bene e recentemente ha sottolieneato l’importanza che avuto la sua famiglia nell’arrivare al successo.

Charles, nato e cresciuto a Montecarlo, ha ammesso che senza suo papà Hervé probabilmente non sarebbe arrivato dove è adesso. “Mio papà mi ha fatto conoscere il Motorsport, quindi non so se sarei diventato quello che sono oggi se non fosse stato per lui, ha rivelato per un serivizio esclusivo della Formula 1. “Sarei comunque diventato un pilota, visto che è nel mio DNA. E’ quello che più amo fare. Tuttavia, non credo sarei arrivato in Formula 1 senza di lui. Il suo esempio è stato fondamentale per la mia crescita, sia come pilota, che come persona”.

ARTHUR E CHARLES: DUE LECLERC IN PISTA CON FERRARI

Charles non è l’unico in famiglia a essersi avvicinato al Motorsport. Infatti, anche il fratello maggiore, Lorenzo è stato coinvolto nelle corse, ma ha poi deciso di percorrere strade diverse. Invece, il fratello minore, Arthur ha deciso di impegnarsi a realizzare il sogno di arrivare in Formula 1. Il giovane Leclerc ha sempre seguito da vicino la strada fatta dal fratello e ha preso appunti. Nel 2020 è entrato a far parte della Ferrari Driver Academy e quest’anno correrà per la seconda stagione consecutiva in Formula 3 con la Prema.

Per questo motivo, spesso, Arthur e Charles si trovano a condividere il paddock sostenendosi e aiutandosi a vicenda. “Il supporto va in entrambe le parte”, dice il monegasco. “Sa che sono lì per qualsiasi cosa abbia bisogno. Quando si tratta di correre, però, preferisco lasciargli trovare la sua strada e fare progressi da solo perchè penso sia importante per lui per fare questo sport. A volte, durante un weekend di gara, quando segue la mia gara dalla tv, vede cose che forse io non ho notato dall’abitacolo e allora me lo riferisce per aiutarmi. E’ sempre bello“.

LECLERC: “SIAMO SEMPRE STATI COMPETIVI”

Il rapporto tra i due fratelli Leclerc è fatto di complicità, supporto e aiuto, ma anche di competitività che li spinge a migliorare. Quando erano piccoli, ogni gioco diventava una scusa per sfidarsi e vedere chi aveva la meglio. A raccontarlo è stato proprio Charles: “Siamo sempre stati competitivi, soprattutto quando eravamo più giovani. Quando eravamo piccoli, essendo Arthur più giovane di me di tre anni, voleva sempre fare le stesse cose che facevo io”.

Ha poi aggiunto per concludere: “Quando avevo o nove anni era abbastanza facile batterlo. Ma adesso, il vantaggio che avevo grazie all’età è scomparso. Oggi è davvero difficile avere la meglio su di lui, specialmente nel tennis o nel padel, quindi il senso di competitività tra di noi è ancora molto acuto”.