Formula 1 | Lauda smaschera la Ferrari: “Vettel arrivato come salvatore, ma ora soffre”

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Volare alto con le dichiarazioni a inizio anno non conviene, specialmente se si dà vita a false aspettative. E’ il caso della Ferrari, costantemente impegnata a guardare in faccia la realtà dopo essersi posta obiettivi ambiziosi e aver mistificato ingiustificatamente o prematuramente chi forse non lo merita.

Niki Lauda conosce bene l’ambiente di Maranello, in cui il tempo sembra essersi fermato in quanto a modus operandi e non ha esitato a dire la sua, come sempre senza peli sulla lingua, sulla squadra avversaria e il loro alfiere Sebastian Vettel. Ma andiamo con ordine.

La sconfitta in casa per la Ferrari è stata un duro colpo. Neanche una pessima partenza di Lewis Hamilton è riuscita a regalare a entrambi i piloti una posizione sul podio, con l’inglese che in meno di dieci giri ha passato entrambe le Rosse e si è avvicinato al compagno di squadra leader della corsa.

Non ci sono scuse: Ferrari ha toppato, anche con il consueto “motorone” promesso ogni anno per la tappa di casa a Monza, mentre Mercedes si è permessa il lusso di vincere con l’ala più carica rispetto alla Ferrari e segnare tempi competitivi con le gomme Medium.

“Volevamo vincere e avere qualcosa da dire sulla lotta per il titolo, però non ce l’abbiamo fatta. L’atmosfera all’interno della squadra è buona. Sappiamo cosa vogliamo, semplicemente abbiamo bisogno di tempo” – così ha commentato l’insuccesso Ferrari il team principal Maurizio Arrivabene.

Parole che sanno di già sentito, soprattutto da uno degli opinionisti più obiettivi del paddock: Niki Lauda. Il tricampione austriaco non l’ha mandata a dire e con chiare ed efficaci parole ha demolito gli ampollosi discorsi in pieno stile ferrarista che mirano alla rivoluzione.

“Mi sembra che i vecchi, tradizionali problemi in Ferrari esistano ancora. Le persone in Ferrari sono molto emozionali. Se le cose vanno bene sono rilassati e informali, cosa che è un male se si punta a successi costanti. Se invece vanno male, c’è una pressione tale all’esterno e all’interno da spingere a cercare soluzioni rapide“. -ha commentato sul quotidiano Welt Am Sonntag.

Pensando allo stravolgimento del Cavallino nel 2014 viene in mente la figura di Sebastian Vettel, posta in forte contrasto con l’uscente Fernando Alonso, che andandosene ha dovuto sopportare accuse ingiuste e ingrate dopo aver portato il peso del team sulla propria schiena dall’inizio del suo mandato in rosso.

“Sebastian è arrivato come la speranza per la Ferrari. Una specie di salvatore come Michael Schumacher. All’inizio funzionava ma attualmente Sebastian sta soffrendo in questo ruolo. Non so dire esattamente perché, però vediamo che Raikkonen è più veloce e ciò significa che Vettel è più fragile. Non si trova precisamente nella posizione in cui voleva trovarsi e in cui la Ferrari stessa voleva. Questo deve cambiare. La Ferrari ha bisogno di Vettel come speranza per il successo”. 

Indubbiamente il tedesco è il nuovo volto dell’era Marchionne, ma il supplizio di Tantalo del periodo Alonso prosegue. Le vetture non sono mai abbastanza competitive per la vittoria, ma l’approccio rimane lo stesso. Il problema Ferrari risiede infatti nel persistere di elementi vecchi, del vivere di rendita, tanto da non sforzarsi di dare un’aura diversa a Vettel e spingerlo nell’ombra di Schumi e ricreare la magia degli anni d’oro. Tuttavia, era il Kaiser stesso a dire che in Formula 1 ogni evento non è mai uguale a un altro…