La nuova passione di Adrian Newey!

Credits: Red Bull Racing

La continua ricerca di novità ed innovazioni, ha spinto l’ingegnere inglese a tastare con mano una nuova competizione, la Extreme E

Adrian Newey, senza dubbio uno dei più grandi progettisti della storia della Formula 1, ha appena firmato la vittoria del mondiale di Max Verstappen. I disegni di Newey hanno conquistato 10 campionati costruttori e 12 campionati piloti. A questi si aggiungono i titoli conquistati ad inizio carriera, ovvero le March 85C e 86C con cui Al Unser e Bobby Rahel vinsero i campionati CART.

Ma nonostante la ricchissima bacheca di trofei, per l’ingegnere inglese gli stimoli non sono certo finiti. La sua nuova passione è la Extreme E, la serie automobilistica dedicata ai Suv elettrici nata lo scorso anno e che ha avuto sede in luoghi dal profondo valore in termini di lotta al cambiamento climatico, come la Groenlandia e l’Amazzonia.

UN PASSO AL DI LA’ DEI COMBUSTIBILI FOSSILI

Adrian Newey è direttamente coinvolto con uno dei team, in quanto parte del management dietro le quinte di Veloce Racing. Le auto utilizzate sono realizzate da Spark Odyssey 21 l’azienda responsabile anche dei telai utilizzati della Formula E. Le vetture vengono ricaricate da un generatore di celle a combustibile a idrogeno che viene spedito in ogni sede. È questa particolare fonte di carburante che ha suscitato l’interesse di Newey, poiché anche la Formula 1 sta iniziando lentamente ad allontanarsi dai combustibili fossili.

Per il 2022, la Formula 1 passerà a un nuovo carburante E10 che aumenta la percentuale di etanolo al 10%. Newey afferma che vedere l’idrogeno usato come carburante da gara sarebbe particolarmente intrigante per lui.

“Penso che sarebbe estremamente interessante se Extreme E si aprisse per consentire l’idrogeno così come l’elettricità a batteria”, ha spiegato Adrian Newey all’ultima tappa di Extreme E nel Dorset.

“Ovviamente il problema sarà quindi assicurarsi che una tecnologia non sia chiaramente più veloce dell’altra, bisogna bilanciarle, ma sarebbe un buon modo per promuovere l’idrogeno come alternativa alla batteria. Dopotutto, questo è ciò di cui si occupa la serie: mostrare nuove tecnologie e soluzioni che possono aiutare a risolvere i nostri problemi di emissioni”, conclude Newey.