Jeddah modifiche

Credits: Red Bull Press Area

L’intervento dovrebbe apportare delle migliorie su ogni fronte, dalla sicurezza dei piloti alla fruizione dell’evento da parte del pubblico

Terminato appena in tempo per lo svolgimento della gara dello scorso dicembre, il circuito di Jeddah è già pronto per tornare sotto i ferri. Il calendario 2022 vede il Gran Premio di Arabia Saudita in programma per il 27 marzo: mancano dunque meno di due mesi. Il tempo stringe, ma un intervento è oltremodo necessario. Nel corso dell’edizione 2021, la pericolosità dell’impianto è emersa in modo lampante. Urge dunque apportare delle modifiche al tracciato di Jeddah, per ridurne il più possibile la pericolosità.

Jeddah: prevista una vasta gamma di modifiche

Il periodo di tempo fra i due Gran Premi ci ha permesso di riflettere sugli aspetti che hanno funzionato e su quelli che hanno funzionato un po’ meno“, ha spiegato Martin Whitaker, CEO della Saudi Motorsport Company. “Ci siamo quindi impegnati per migliorare in alcune aree in vista della gara del 2022. In primo luogo, verranno apportate delle piccole modifiche al circuito, per aiutare i piloti a vedere meglio dall’abitacolo. Si tratta di interventi minimi, ma dovrebbero migliorare la visibilità in un paio di punti critici”.

In secondo luogo“, ha proseguito Whitaker, “modificheremo alcuni dettagli nella conformazione delle barriere per permettere ai piloti di percorrere linee più favorevoli. Le migliorie, tuttavia, non interesseranno solo l’attività in pista, ma anche la fruizione dell’evento da parte del pubblico presente in autodromo. “Ci sono delle aree a cui stiamo lavorando per aiutare gli appassionati a godersi al meglio l’esperienza, quando torneranno a marzo”, ha spiegato Whitaker.

Stiamo pianificando di cambiare la collocazione di alcune delle tribune per aumentare la visibilità. Al tempo stesso, abbiamo in mente di ampliare le Fanzone e di svilupparle sempre di più. Queste aree sono state molto apprezzate dai tifosi”. Le modifiche all’autodromo di Jeddah non dovranno lasciare proprio nulla al caso. Il Gran Premio di Arabia Saudita, del resto, punta ad costruirsi in breve tempo un’ottima reputazione, in modo da non sfigurare al confronto con gli eventi più blasonati.

Imparare dagli errori

Whitaker ha affermato che alcune novità saranno introdotte anche dal punto di vista logistico, nei limiti consentiti dalla particolare geografia del luogo. “A causa della collocazione, non possiamo fare grandi modifiche: il circuito sorge su una sottile striscia di terra che costeggia il mare. Tuttavia, stiamo guardando con attenzione a cosa si può fare riguardo a entrata e uscita dall’impianto. A causa dei limiti del sito, nel 2021 abbiamo verificato problemi di gestione del traffico. Le caratteristiche della rete stradale facevano sì che si creassero molti ingorghi e ritardi”.

Ma abbiamo imparato da tutto questo”, ha proseguito il CEO, “e adesso abbiamo tempo a sufficienza per risolvere le criticità e assicurarci che gli appassionati in arrivo al circuito possano gustarsi un’esperienza bella come quella dell’anno scorso, se non addirittura migliore”. Whitaker ha infine confermato che non saranno apportate modifiche al layout della pista. “I piloti hanno amato il circuito di Jeddah, non ci sono dubbi su questo. Fin dal momento in cui hanno lasciato i box nelle prove libere del venerdì, è stato evidente come fossero affascinati dalla sfida rappresentata da questa pista”.

“Credo che le parole di Valtteri Bottas abbiano sintetizzato bene il pensiero comune, quando ha definito il circuito come estremo, aggiungendo che l’alta velocità è in grado di fornire un’autentica scarica di adrenalina! Ci sono tanti tracciati cittadini con curve strette e lente ad angolo retto, ma le alte velocità che si registrano a Jeddah e le sequenze di curve da percorrere a tavoletta permettono ai piloti di sperimentare una guida veramente al limite. In gara abbiamo visto tanti duelli e colpi di scena, con una sola curva protagonista di veri e propri incidenti”, ha concluso Whitaker.