Incrocio, hai solo 3 secondi per impegnarlo e oltrepassarlo o scatta la multa | Inizia il countdown ogni volta che passi (ma non lo sai)
La multa è legittima a un incrocio se si impiegano più di tre secondi per impegnarlo. Lo ha strabilito la Cassazione. Ecco perché.
Tutti i colori del semaforo. Sono un super bignami di frasi che altrimenti non ci ricorderemmo mai. Così, quando vediamo il verde diamo per scontato che siamo in presenza di una “libera circolazione”, sinonimo di “procedere” o di “andare avanti”.
Anche il rosso è un colore tanto netto quanto chiaro, che non lascia adito a interpretazione: riassume la frase “obbligo di arresto”, può sembrare banale (ma non lo è, visto i ripetuti incidenti) è vietato proseguire e si deve attendere il passaggio del verde, sia per qualsiasi veicoli che non siano ambulanze o forze dell’ordine, sia soprattutto per i pedoni.
Sul giallo, come si suo dire, la dottrina è divisa, in quanto è estremamente sottile la linea di ciò che si può o non si può fare. Tendenzialmente quel colore racchiude la frase preavviso di arresto, a dir la verità un po’ troppo generica, tendente a interpretazione soggettiva.
Secondo il Codice della Strada, “durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto, di cui al comma 11, a meno che vi si trovino così prossimi – si legge al paragrafo 10 – al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza”.
La soluzione al problema
In questo caso bisogna “sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza”. Sgombrare sollecitamente e opposta prudenza devono essere intesi come i classici opposti che si attraggono, sebbene non ci sia una regola netta come per rosso e verde. Da qui tante interpretazioni soggettive. Che però possono portare a multe (più o meno) salate.
Il rischio che davanti a un’interpretazione vale tutto, può avere ragione uno o all’altro in caso di incidente è intervenuta la Cassazione di recente, confermando che davanti a un dubbio se passare o meno con il giallo, meglio farlo diventare rosso, ergo: fermarsi.
Il caso che fa giurisprudenza
Non ci sono scuse, pertanto, sulla sua durata che, se superiore a tre secondi, è congrua per arrestare il veicolo. Lo ha affermato la Cassazione, nella sentenza n. 27348 del 23 dicembre 2014, pronunciandosi sul ricorso di una automobilista avverso la sentenza del Tribunale di Lodi (in appello) che rigettava le opposizioni a quattro verbali di contestazione di infrazioni al Codice della strada.
Tutti questi quattro casi avevano un minimo comun denominatore, si erano verificati di notte ed erano stati rilevati tramite apparecchiatura elettronica. La più classica “sgamata” per aver proseguito la marcia nonostante il semaforo proiettasse luce rossa. Inutile appellarsi a un’eventuale errore dell’apparecchiatura (a prescindere se dalla sua regolarità o taratura) oppure a omessa motivazione sulla contestazione relativa alla durata della luce semaforica gialla. Sono quei tre secondi a fare la differenza per la Cassazione.