Il successo della Mercedes è merito di Schumacher
Toto Wolff, attuale boss della Mercedes, non ha nascosto che i successi ottenuti dalla scuderia tedesca in Formula 1 siano merito anche di Michael Schumacher.
Dopo una carriera costellata di successi in Ferrari e il conseguente ritiro dal mondo delle corse nel 2006, Schumacher, nel 2010 decise di tornare a correre nella massima categoria automobilistica.
La decisione di Schumacher è probabilmente dovuta al ritorno in Formula 1 della Mercedes. Una mossa resa possibile grazie alla collaborazione di Daimler e Aabar Investments Company che assieme acquisirono il 75,1% della Brawn GP.
Il team tedesco, sebbene da subito aveva dato l’idea di avere tutte le carte in regola per lottare con le scuderie di punta, mancava di risorse adeguate per arrivare effettivamente al livello di Ferrari e Red Bull: “Michael ha avuto un ruolo chiave in tutto questo. Se non fosse stato per l’esistenza di Brawn GP e per la lungimiranza di Norbert Haug di creare la propria squadra con Schumacher come stella, non avremmo ottenuto così tanti successi in Formula 1“, ha raccontato Wolff ai colleghi di Motorsport-Total.com.
A new year, a new opportunity to make history… Let’s do this Team 👊 pic.twitter.com/noDRVIViFY
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) January 1, 2020
LA CHIAVE DI SVOLTA AVVENNE NEL 2013
Il vero punto di svolta per la Mercedes è arrivato a fine 2012. Michael Schumacher e l’allora boss della Mercedes Motorsport, Norbert Haug, insistettero per ottenere un significativo aumento del budget per il 2013. Stagione nella quale Toto Wolff venne posto al timone della Mercedes.
“Il cambio di percezione del consiglio di progetto è arrivato tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013– ha proseguito – Mi chiesero, come esterno, di fare un confronto tra l’organizzazione e le risorse per capire se la Mercedes avrebbe potuto vincere il Campionato.
Il mio compito era solo quello di dare un consiglio a Daimler. La domanda che Zetsche mi pose fu come riuscì la Williams a vincere una gara e non la Mercedes, mi chiese quali erano le nostre risorse. In una riunione successiva mi disse se riuscissi a immaginare di potercela fare con loro“, ha raccontato.
Wolff valutò attentamente le opzioni ma se la Mercedes avesse continuato a mantenere una linea conservatrice non avrebbe mai potuto raggiungere l’obiettivo finale: “Dissi loro che se avessero proseguito su quella strada non sarebbero andati oltre al terzo posto. Ma col nuovo regolamento e qualche investimento poteva essere realistico puntare alla Red Bull.
L’aumento effettivo di budget arrivò nel 2013. Questa decisione venne presa da Dieter Zetsche e dal CdA. La fiducia che si è stata data è stata ricompensata dai successi che abbiamo ottenuto in questi anni“, ha concluso.