Il Presidente della FIA risponde alle accuse ricevute dai fan

Il Presidente della FIA risponde alle accuse ricevute dai fan

Credits: FIA, Twitter.com

Il Presidente della FIA si è ritrovato in un ciclone di critiche dopo le sue dichiarazioni relative all’atteggiamento di alcuni piloti nel Paddock

Mohammed Ben Sulayem ha utilizzato il social network Twitter per scusarsi dopo quanto detto riguardo Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Il Presidente FIA ha infatti accusato i due campioni di Formula 1 per aver utilizzato lo sport – che dovrebbe essere a suo dire un mezzo di svago e divertimento per e persone che lo guardano – come mezzo di comunicazione di argomenti politici. Tutt’altro, quindi, che legati alla vera essenza del Motorsport.

In un’intervista rilasciata per GrandPrix247, Mohammed Ben Sulayem ha infatti detto che la Formula 1 stava diventando uno sport “troppo politico”. E quando gli è stato chiesto come vede il Motorsport nel futuro, la sua risposta è stato alquanto particolare. E non è per niente piaciuta ai fan. “Un tempo Prost e Senna pensavano solo a correre, ora abbiamo i vari Vettel, che guida una bici color arcobaleno, Lewis, appassionato di diritti umani, e Norris che questiona la sanità mentale“. Ha poi continuato “Tutti hanno diritto di pensare quello che vogliono. E così io. Provengo da una cultura Araba, e per me è totalmente sbagliato imporre agli altri un’idea o un pensiero“.

La visione di Ben Sulayem contro Hamilton e Vettel

Le conseguenze a queste dichiarazioni son state piuttosto pesanti, tanto che lo stesso Mohammed Ben Sulayem – ex pilota di rally – ha dovuto scusarsi pubblicamente tramite Twitter, alla vigilia del Gran Premio di Azerbaijan. E in realtà non è nemmeno bastato. La community di fans non ha ancora digerito quelle parole poco carine. Vettel e Hamilton sono sempre stati un po’ i beniamini degli appassionati, a maggior ragione dopo le loro azioni volte a sensibilizzare su determinati argomenti. Ricorderete Seb nel Gran Premio di Ungheria quando prese posizione contro il politico ungherese Viktor Orbán. O ancora quando Lewis sul podio del Mugello 2020 indossò una maglia in onore del movimento Black Lives Matter, argomento a lui molto vicino.

Sicuramente non il miglior inizio di mandato per il Presidente della FIA, che ad ora non ha ancora conquistato il cuore dei fans. La sua visione per cui i piloti devono fare i piloti va decisamente controcorrente rispetto alle volontà della società odierna. La Formula 1, soprattutto ultimamente, sta riscontrando ascolti molto buoni, è vista a livello mondiale da un elevatissimo numero di persone. E quindi un mezzo potentissimo per poter comunicare e aver una ripercussione su tutti cloro che la guardano. Ecco dunque che le azioni di Seb e Lewis in primis, ma anche della Formula 1 di per sé – con il movimento We Race As One – diventano di grande impatto. Dopotutto, se un piccolo gesto come indossare una maglietta porta ad aiutare molto persone, perché non farlo? Ad oggi sono ancora molte le minoranze che non hanno diritti o che non sono rappresentate, e tanto lavoro c’è da fare per aiutare chi ne ha bisogno. E se la Formula 1 può essere un mezzo per apportare dei miglioramenti a livello mondiale, va sfruttato.

Gabriele Bonciani