Horner: “Le collaborazioni tra i team sono positive”

Christian Horner

Credits: Red Bull Racing Press Area

Horner è tornato a parlare dello stretto rapporto che lega le scuderie minori con i top team, sottolineando quanto sia importante una collaborazione tra le due parti.

Durante la prima settimana di test per-stagionali, tenutasi a Barcellona, alcuni team rivali hanno subito fatto notare una forte somiglianza tra la monoposto 2020 presentata dalla Racing Point e la W10 Mercedes della passata stagione.
Infatti, sono note le collaborazioni tra i top team e i team minori, con i quali condividono alcune parti delle monoposto tra cui sospensioni e cambi.

A tal proposito, Horner ha dichiarato:Le collaborazioni hanno senso, altrimenti team come Alpha Tauri, Racing Point, Haas o Alfa Romeo dovrebbero investire più risorse – ha poi aggiunto – Tutto il lavoro di ricerca e sviluppo è intenso ed è necessario avere le risorse giuste. Alcuni vanno oltre quando clonano ma, finché rimangono entro i limiti, per me non è un problema.

HORNER: “LE COLLABORAZIONI RENDONO LA GRIGLIA PIÙ COMPETITIVA”

Il team principal della Red Bull si è mostrato a favore delle collaborazioni tra i diversi team. Ha infatti sottolineato come squadre che condividono alcune parti delle vetture possano rendere la griglia molto più competitiva.
“Per Liberty Media creare una griglia più competitiva è conveniente per lo sport. Nessuno vorrebbe avere 10 auto dello stesso aspetto, ma ci sono elementi trasferibili che aiutano i team più piccoli, ha così spiegato.

MCLAREN VS RACING POINT

Il team principal della McLaren ha espresso un pensiero differente rispetto a quello di Horner, chiedendo così maggiori controlli sulla RP20.
Seidl ha così sostenuto: “Ad essere sincero penso ci siano regole abbastanza chiare su ciò che sia permesso e cosa no. Naturalmente è importante che già quest’anno le regole vengano rispettate”.
Ci sono delle limitazioni per ogni team su quanto sia permesso fare. Credo che questi aspetti siano strettamente sorvegliati al momento per impedire delle clonazioni, perché questo non rientrerebbe nel regolamento”, ha così concluso.