Hamilton vince in Bahrain, colpo di fortuna o strategia perfetta?
IL CAMPIONATO DEL MONDO 2021 INIZIA CON UN COLPO DI SCENA CHE, IN FIN DEI CONTI, TANTO SORPRENDENTE NON È: L’INGLESE E LA MERCEDES SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO
Sono abituati bene, i tifosi del campione del mondo in carica e della Mercedes. La monoposto numero 44 – tralasciando il 2016 e alcuni spezzoni del 2018 e del 2019 – ha dominato l’era ibrida in lungo e in largo, lasciando le briciole agli avversari. E allora, il dubbio può sorgere spontaneo: perché dovrebbe fare notizia la vittoria di Lewis Hamilton in Bahrain, gara d’esordio del mondiale 2021?
Alla luce di quanto visto fino a ora, la monoposto a essere più in palla sembrerebbe la Red Bull, specialmente quella di Max Verstappen, che ha monopolizzato sia i test prestagionali che le qualifiche. Naturalmente, tutto ciò non può che far bene alla Formula 1, anche alla luce della bellissima gara che è stata quella di domenica. Inoltre, non bisogna dimenticare il paradosso dei paradossi: la stagione 2021 era stata preannunciata come una scialba fotocopia della precedenza, alla luce del rinvio della rivoluzione aerodinamica al 2022.
IL PERCHÈ DEL RISULTATO CLAMOROSO
Può sembrare strano un sindacamento della vittoria di Hamilton. Tuttavia, almeno per una volta, l’anglo-caraibico non avrebbe meritato di vincere. La Reb Bull, almeno per la prima tappa del calendario, è sembrata la monoposto più veloce in pista, a differenza della Mercedes, che ha lamentato diversi problemi sia tecnici che strutturali. Il circuito di Sakhir è calzato a pennello alla RB16B, monoposto spinta dall’ultimo propulsore che la Honda, almeno fino a ora, fornirà a un team della Classe Regina.
Anche per questo motivo, la monoposto di Milton Keynes potrebbe riservare sorprese, dato che Honda ha sempre lasciato il Circus con il botto. Tuttavia, almeno per stilare un quadro chiaro della situazione, dovremo vedere l’olandese in circuiti diversi. I prossimi appuntamenti, Imola e Portimao, potrebbero cancellarci ogni dubbio.
HAMILTON RE DEL BAHRAIN: FORTUNA O STRATEGIA?
Il giudizio finale sul 96esimo trionfo di Hamilton, tuttavia, è dualistico: la vittoria della Mercedes è stata sia frutto della fortuna che dell’ottima strategia messa a punto dagli strateghi di Brackley. L’undercut costruito su Verstappen è stato magistrale. L’inglese, montate le gomme dure, riesce a costruire un buon margine sul rivale, la cui squadra non ha risposto a dovere. Qui sta il grande errore di Christian Horner: se la vettura dell’olandese fosse rientrata prima, Hamilton non avrebbe racimolato un vantaggio di diversi secondi.
Ad ogni modo, a conferma dell’ottimo stato di salute della scuderia bibitara, Verstappen è riuscito a rosicchiare all’epta-campione ben otto secondi in sedici giri, compiendo una successione di tempi da qualifica che hanno permesso al giovane del team di Milton Keynes di portarsi a meno di un secondo dall’inglese. Mentre si susseguivano i botta e risposta tra i piloti in pista e gli ingegneri, Verstappen sorpassa Hamilton all’altezza della curva 4. Nonostante la spettacolare mossa, l’olandese è stato invitato dal team a cedere la posizione all’inglese, che quando non è aiutato dalla monoposto lo è dalla dea bendata.
Se mi è consentito, tiro le orecchie al muretto Red Bull. Anche nei confronti dei tifosi, sarebbe stato meglio perdere la gara per una penalità, piuttosto che per una galanteria non richiesta. La Formula 1 ha bisogno di spettacolo, sorpassi restituiti non fanno bene a questo sport. La beffa più grande, infine, risiede nella superiorità della Red Bull, che ha dominato interamente il weekend.
Certo, Hamilton è uno dei piloti più forti dell’Olimpo del Circus. Se anche i team avversari concedono questi regali alle Frecce Nere, per il resto della griglia non ci sono più possibilità. Chiedetelo a Toto Wolff, più in ansia ieri sera che nel corso degli ultimi anni, che ha festeggiato come se avesse vinto un titolo. Max quest’anno potrai farci divertire, ma occhio ai regali per gli avversari. Il Dio della Formula 1 (ibrida) tifa Mercedes.