Hamilton: “Sono diventato un uomo squadra”

Lewis Hamilton, Gp Gran Bretagna, Mercedes AMG Petronas Media Center

Credit: Mercedes Press Area

Il leader del campionato si racconta a 360°, tra presente e futuro

Lewis Hamilton, in una lunga intervista a Motorsport.com, racconta la sua maturazione come pilota e uomo in questi anni di corse.

Focus numero uno per il finale di stagione: portare a casa entrambi i titoli, sia piloti che costruttori, senza commettere errori. Ora l’obiettivo è aiutare la squadra a ottenere il maggior numero di punti e finire il più in alto possibile”, ha detto quando gli è stato chiesto quanto sia diversa la sua posizione rispetto a piloti come Max Verstappen della Red Bull che non hanno nulla da perdere in termini di titolo.

“Quando sei leggermente più indietro, sei disposto a correre più rischi per guadagnare una posizione in più, invece quando sei in testa, stai pensando più a lungo termine. È una differenza sottile, ma anche quando sei più giovane, ti importa meno di tutto in generale, sai? Le tue percezioni sono diverse quando sei più giovane rispetto a quando diventi più grande”, ha continuato l’inglese, facendo riferimento alle recenti lotte con Charles Leclerc.

“Quando sono al volante della mia monoposto, penso a quanto spazio devo dare a ciascun pilota, sto pensando al fatto che ho 2000 persone alle spalle che hanno realizzato la mia macchina. Loro si affidano a me per prendere la decisione più intelligente e non posso essere egoisti a pensare solo a ottenere un punto in più, a costo di perdere potenzialmente la squadra del campionato costruttori”.

Uomo squadra

Penso che invecchiando sono diventato più un uomo squadra, ho capito che non posso vincerle tutte. Il campionato è una partita lunga, è una maratona, non uno sprint. Questa filosofia per me, non era la stessa quando avevo 21 o 22 anni”. 

Futuro

“Adoro fare quello che faccio. Uno o due anni fa, mi chiedevo quanto sarei andato avanti, ma mi diverto sempre di più. Sono entusiasta se penso a ciò che è dietro l’angolo per il 2021. Sono curioso di vedere come cambierà il nostro sport”, ha concluso il #44.