Hamilton davanti a Schumacher. Vowles: “È talento puro”

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© Schumacher Twitter

Vowles non la manda a dire e senza dubbi afferma che Hamilton sia migliore di Michael Schumacher sotto molti aspetti

Il parere di James Vowles è noto: Lewis Hamilton è un passo avanti a Schumacher. A suo avviso, il pilota britannico possiede un “talento naturale”, arma fondamentale per la sua carriera sportiva. Il tedesco, come lui ha sottolineato, è un talento, ma è stata principalmente la complicità tra Michael e Ferrari a fare molto per la sua carriera. Il Kaiser senza questa compagna non sarebbe potuto diventare tale.

L’attuale team principal della Williams è stato il capo della strategia Mercedes durante il periodo dominante di Hamilton. Il suo lavoro è andato dal 2014 fino all’ottavo Campionato del Mondo Costruttori, nel 2021. Ma Vowles ha lavorato anche con Schumacher. Il Kaiser al tempo è riuscito a raggiungere solo un podio, nel 2012. Ma Hamilton no. Un britannico ricco di talento per il quale Vowles non riesce a trovare rivali.

Parte della meraviglia del capo della Williams sta nella difficoltà di riuscire a concepire uno sport simile alla Formula 1. “È uno sport di squadra, ma inizia battendo il tuo compagno di squadra. Se non lo batti, sei nei guai, ma si tratta di una sola lotta”. Agli occhi di Vowles, Lewis è sempre parso – lo è ancora – un pilota con una mentalità fuori dal comune. Le sue strategie sono sempre state brillanti, a partire dall’immenso talento nei sorpassi. Ciò che stupisce del britannico è la determinazione, la stessa con la quale ispira i suoi fan. La caratteristica principale di Hamilton è la voglia di ispirare: l’immenso talento sta anche nell’altruismo con il quale si approccia al mondo.

Coppia che scoppia: Mercedes e i problemi in squadra

“La sua mentalità era ‘vincerò ogni gara a tutti i costi’, ma se gli parli oggi, accetta il secondo e il terzo posto” ha rivelato del sette volte campione l’ex stratega Mercedes. “Lavorare con la squadra nei giorni in cui non puoi vincere ti darà molte più ricompense che spingere tutti ad allontanarsi per vincere una gara da solo”. La consapevolezza di non poter raggiungere il traguardo gli dà possibilità di sperimentare sulla macchina. È meglio fare tentativi senza portarla allo stremo per una delusione istantanea. A proposito di questo, la scuderia tedesca ha dovuto affrontare il problema dell’ingaggio degli inglesi, al tempo, a partire dalla coppia Hamilton-Rosberg. 

“Ho dovuto creare un documento dal nome ‘regole d’ingaggio’ per evitare problemi nei momenti di tensione tra Hamilton e Nico Rosberg. Qualcosa che ha raggiunto il suo apice nella stagione 2016. Entrambi erano alla Mercedes e volavano scintille. Anche se il momento culminante è arrivato nel GP di Spagna, dove entrambi hanno dovuto ritirarsi a causa di un contatto tra loro”. C’è sempre stata rivalità, quasi in ogni scuderia, dall’inizio di questo sport.

Tuttavia Vowles ha ammesso che quello è stato davvero un momento che gli è rimasto impresso nella mente. “Nico e Hamilton, nel 2014, sapevano che uno di loro avrebbe vinto l’anno. Lo sapevano prima che girassimo la prima ruota nella prima gara”, ha spiegato. “Perciò questo documento metteva le cose in chiaro: si lavora così e si combatte così gli uni contro gli altri”.  Essere un atleta, ha spiegato Vowles, significa vincere un campionato ma anche farlo in maniera sportiva. “Se hai fatto qualcosa di antisportivo, te ne pentirai per il resto della tua vita. Sarai contaminato, non sarai puro. Vogliamo vincere facendo le cose meglio degli altri”,.

A questo punto viene facile ricordare che Schumacher, pur essendo un uomo incredibile, è macchiato dal 1997. “Non voleva essere ricordato così, voleva essere ricordato per essere stato dominante”. Con questi presupposti Vowles ha portato un po’ più di calma nel team di Brackley e la Mercedes ha potuto garantirsi vittorie senza particolari scontri interni.

Francesca Luna Barone