Guida al mondiale 2015 di Formula 1: il punto dopo i test
Anche quest’anno sono arrivati i test invernali e hanno emesso i loro verdetti. Il primo verdetto, quello più chiaro e inequivocabile, è quello che, ahi-noi, riguarda Fernando Alonso. Lo spagnolo della McLaren non sarà al via di Melbourne a causa dei postumi del suo misteriosissimo incidente durante i test di Barcellona. Non proprio l’inizio di stagione ideale per il campione asturiano che cerca, oramai da anni, di vivere una stagione che sia semplicemente “normale” e niente più. Questa, poi, pare essere quella meno normale di tutte dato che, sempre secondo le indiscrezioni che escono in questi giorni sui giornali, Alonso avrebbe addirittura subìto uno stato d’amnesia immediatamente dopo l’incidente che pare sia durato una settimana!
Ma la pista catalana ha dato anche un altro verdetto che, come sempre (o, almeno, come da qualche anno a questa parte) risulta netto e chiaro per quanto riguarda i favoriti, criptico, invece, per quanto riguarda gli outsider. Partiamo dai primi. La domanda più ricorrente di quest’inverno è stata: “La Mercedes sarà in grado di mantenere la sua supremazia?” Sembra proprio di sì. Anzi, secondo alcuni ha addirittura aumentato il suo margine sugli avversari. Le performance mostrate in questi giorni, specie quelle durante l’ultima sessione di test a Barcellona, hanno smontato un pò gli avversari. Tra chi dovrebbe arrivare dietro, ci si divide tra ottimismo e cupo pessimismo. In questi mesi Horner si è sperticato in complimenti nei confronti delle stelle d’argento e ha invece sottolineato come la sua Red Bull rischi di prendere anche più di un secondo al giro. Alla Ferrari, invece, sono tutti sorridenti e contenti della nuova vettura. Quanto alla McLaren, che dire? Come inizio non c’è male, anche se, scherzi a parte, la vettura presenta vari elementi interessanti che, speriamo, possano aiutare Button e Alonso a ottenere dei bei risultati. Vediamo nel dettaglio cosa hanno detto le tre sessioni di test invernali che si sono succedute nel mese di febbraio, lungo la penisola iberica.
Mercedes: Come già detto, sembra un team che partecipa ad un campionato a parte. Il tempo fatto segnare da Rosberg nella simulazione da qualifica è stato stratosferico ed è stato fatto utilizzando solo le “soft” ed evitando le “supersoft” che, stando alla Pirelli, andrebbero un secondo al giro più rapide. Tuttavia, secondo alcuni esperti, è nei long run che le monoposto anglo-tedesche distruggono realmente la concorrenza. Ma anche loro hanno mostrato le loro piccole crepe. L’affidabilità è buona ma non è perfetta. Le falle meccaniche non sono state le uniche cose a fermare le vetture di Stoccarda. Ci hanno pensato anche i piloti con i loro malanni fisici. A proposito, chissà come andrà avanti la rivalità tra i due quest’anno…
Red Bull: Un pò un enigma questo team, quest’anno. Certo, niente a che vedere con l’inizio disastroso dell’anno scorso (salvo, poi, stupire tutti a Melbourne), però le prestazioni sono davvero interlocutorie. La Red Bull sembra andare forte solo con Ricciardo. Forse per questo motivo la Red Bull ha impressionato di più sul passo gara che sul giro secco. Il motore Renault è migliorato molto ma non credo sia paragonabile al Mercedes. L’originalissimo muso della Red Bull, invece, potrebbe fare un pò la differenza.
Williams: Secondo molti, il team più forte dopo la Mercedes. I test invernali sono stati portati avanti all’insegna dell'”understatement” tipicamente britannico. Un modo per nascondersi, oppure non hanno davvero capito come far andare forte la vettura? Molte le migliorie apportate alla monoposto, quasi tutte volte ad incrementare la deportanza davanti. Massa e Bottas sapranno approfittare di questo sviluppo? L’anno scorso lo hanno fatto un po a metà e, soprattutto, hanno mancato la vittoria. Quest’anno non potranno permettersi di ripetere gli stessi errori.
Ferrari: Come già detto, alla Ferrari pare ci siano grandi sorrisi. I tempi fatti registrare durante i test parrebbero giustificare (solo parzialmente) quest’ottimismo. Controllando i dati incrociati, sembra che la Ferrari abbia un gap che oscilla tra i 7 decimi e il secondo netto al giro. Non sono dati da grande festa ma, considerato il disastro dell’anno scorso, è ovvio che un certo entusiasmo possa anche essere giustificato. Anche perchè, prestazioni simili, potrebbero, in alcuni casi, significare podio. Attenzione, però. Pure negli anni passati il cavallino ci aveva abituato a dei test sprint salvo giungere in Australia e deprimere i propri tifosi…
McLaren: Per il team di Woking un inizio stagione che più in salita non si può. La power unit Honda non ne vuole sapere di funzionare, a meno che non si tagli drasticamente potenza. L’affaire Alonso è stato gestito malissimo e, qualsiasi sia la verità, la McLaren ci nasconde moltissime cose su quello che è successo al campione di Oviedo. D’altro canto, Ron Dennis non è mai stato brillante nella comunicazione… Tuttavia, nonostante questo, la McLaren “size zero” ha stupito positivamente molti tecnici. Il progetto è avveniristico, forse anche un pò troppo per un motorista che rientra in F1 dopo tanti anni e che avrebbe bisogno di una vettura meno estrema. L’impressione è, però, che quando i problemi alla power unit Honda saranno risolti, allora Alonso e Button potranno dire la loro.
Force India: La vettura è arrivata in tempo per l’ultimo test di Barcellona. Il programma di lavoro svolto non è stato ampissimo. Tuttavia non mi stupirei se a Melbourne dovessero fare bene. Il problema per loro sarà, invece, a lungo termine. La vettura sembra improntata alla semplicità. Lo sarà anche al plafonamento delle prestazioni?
Toro Rosso: La Toro Rosso ha svolto degli ottimi test. Ha macinato moltissimi km e non ha cercato dei tempi sensazionalistici. Inoltre ha mostrato che il baby driver Verstappen ha già la costanza di un pilota navigato. Quanto al talento, aspettiamo qualche gp prima di giudicarlo. Il dubbio, però, è: la Toro Rosso, pur non cercando i grandi tempi, ha davvero risolto il problema di bilanciamento che affliggeva le precedenti monoposto in assetto gara? Se la risposta sarà sì, allora sarà una bella notizia in ottica 2015.
Lotus: La Lotus ha cambiato motore, è passata al Mercedes, e, per il momento, è tornata a sorridere. I piloti sono contenti dell’affidabilità raggiunta e hanno ragione. Sono, però, in molti quelli a notare che le vetture del team di Enstone siano parecchio nervose al retrotreno. Difetto di gioventù o limite strutturale? Se dovesse essere vera la seconda delle due ipotesi, allora la Lotus sarà costretta a far incetta di punti nelle prime gare di campionato approfittando dell’impreparatezza di alcuni suoi avversari.
Manor: Che dire, iscritta all’ultimo secondo, raccoglie le ceneri della Marussia che il buon Bianchi, pilota che lotta ancora tra la vita e la morte, aveva portato in un’insperata nona posizione nella classifica costruttori grazie ai punti meravigliosi ottenuti a Monaco. Cosa ci sarà da aspettarsi da questo team? Temo non molto, ma bisognerà avere rispetto del loro lavoro.
Sauber: Nel momento più nero della storia del team di Hinwil, gli svizzeri tirano fuori la loro arma segreta: la concretezza. La nuova Sauber sembra proprio una vettura solida e concreta. Anche lei sembra candidata ad appartenere a quel gruppo di team che dovranno darsi da fare nella prima parte della stagione per mettere da parte un pò di punti. Il problema è che hanno Ericsson e Nasr, non certo un parco piloti da primissimo livello. Ma c’è poco da fare, la Sauber ha bisogno di soldi e il fatto che il team svizzero fosse spesso in cima alla lista dei tempi di questi test 2015 solo per acciuffare nuovi sponsor, ne è la prova.
Giuseppe Lucera