Grosjean post-incidente: il racconto di un pilota miracolato

Grosjean post-incidente: il racconto di un pilota miracolato

Credits: Haas F1 Team facebook

Grosjean descrive nei dettagli la fuga miracolosa che lo ha salvato dalle fiamme della sua Haas, ammettendo di aver pensato a Niki Lauda.

Tutti abbiamo ancora in mente lo spaventoso incidente di cui si è reso protagonista (suo malgrado) Romain Grosjean. Il pilota francese adesso si racconta per la prima volta, descrivendo nei particolari quei momenti infernali in cui era avvolto dalle fiamme, appena dopo l’impatto col guard rail. Grosjean ammette che dopo un primo tentativo di fuga dall’inferno in cui era intrappolato, si blocca e pensa al terribile incidente di Niki Lauda al Nurburgring 76′.

“Provo ad andare a destra, ma non funziona, provo a sinistra, non funziona, allora mi fermo e penso a Lauda, al suo incidente. Penso che non potesse finire così, che non potesse essere la mia ultima gara, quindi ci riprovo”. Il suo pensiero poi va ai suoi figli, e fu lì, racconta, che capì di non potersi arrendere e di dover fuggire ad ogni costo. “Poi penso ai miei figli e dico no, oggi non possono perdere il loro papà”. Grosjean, alla fine, trova il modo per liberarsi e uscire fuori dalla Haas, rimettendoci pure una scarpa.

Il francese racconta di avere i guanti avvolti tra le fiamme, ma appena salta il guard rail si conforta vedendo i medici che lo soccorrono. “Sento il dolore, ho messo le mani entrambe sul fuoco e inizio a vedere i guanti che si sciolgono. Poi salto fuori, vado sulla barriera e sento il dottor Ian tirare la tuta, così so che non sono più da solo e c’è qualcuno con me. Sembravo una palla di fuoco che correva”– ha detto Romain. “Avevo il bisogno di mandare un messaggio forte in cui facevo capire che andava bene“- così Grosjean spiega il motivo per cui non ha voluto l’ambulanza per il primo soccorso.

LA RIVELAZIONE DELLA FERITA SEGRETA

Grosjean, dopo aver lasciato l’ospedale in cui ha ricevuto le cure per le ustioni alle mani, esplicita la sua felicità ai media con dei sorrisi, ammettendo di essere stato fortunato. L’ex pilota della Lotus dichiara ai giornalisti tuttavia di avere una soglia del dolore piuttosto alta, e lo dimostra rivelando di essersi fratturato la mano ad inizio stagione e di non averlo detto a nessuno. “Mi sono rotto la mano all’inizio di questa stagione cadendo in cucina e non l’ho detto a nessuno. Mi sono rotto due ossa, sono andato all’ospedale e il dolore era ok, quindi ritengo di sopportare bene il dolore”- ha ammesso il francese.

Poi afferma di voler partecipare al Gran Premio conclusivo del Mondiale, ad Abu Dhabi, ammettendo di non voler finire la sua carriera in Formula 1 in questo modo. Tuttavia, Grosjean non vuole neanche correre il rischio di subire ulteriori danni alla mano per una gara, anche se sarebbe l’ultima della sua carriera nella massima categoria automobilistica. “Vedremo, non correrò il rischio di perdere la mobilità dell’indice e del pollice sinistro solo per andare ad Abu Dhabi”. La Haas gli darà tempo fino a giovedì per decidere, con la sua riserva, Pietro Fittipaldi, pronto a subentrare in caso non dovesse farcela e che prenderà il suo posto, in ogni caso, per il GP di Sakhir.

GROSJEAN SUL SUO FUTURO: “LE MIE PRIORITA’ SONO CAMBIATE”

Romain anche se non dovesse prendere parte al GP di Abu Dhabi, crede che la sua carriera in Formula 1 non finirebbe definitivamente. Grosjean sottolinea il fatto che diversi piloti quest’anno sono stati costretti a fermarsi causa Covid-19, quindi pensa che potrebbero esserci delle opportunità per l’anno prossimo. “Se non gareggerò ad Abu Dhabi, be sono vivo, avrò molte altre opportunità in futuro. Abbiamo visto che nessuno è al sicuro dal Covid-19″.

Al di là della Formula 1, Grosjean parla del suo futuro in altre competizioni, affermando che adesso le sue priorità sono diverse. Prima dell’incidente racconta che il suo obbiettivo era trovare un team con cui correre per il 2021, e in caso di gareggiare in Indy Car. Adesso, se non dovesse concretizzarsi niente, il pilota della Haas avrebbe intenzione di trascorrere più tempo con i figli, andare in bicicletta e godersi la vita.

L’IMPATTO SULLA SUA FAMIGLIA

La paternità, dice il francese, ha cambiato la sua visione di vita, mettendo al primo posto adesso i suoi figli tra gli elementi più importanti che lo circondano. Dopo l’incidente, rivela Romain, i suoi figli lo vedono come un eroe. “Mio figlio maggiore, Sacha, era preoccupato che sarei diventato nero, tutto bruciato e che non sarei più tornato lo stesso, quindi è stato un sollievo quando ha visto che avevo lo stesso aspetto”.

“Mio figlio Simon crede che io abbia uno scudo dell’amore e che io possa volare. Non elabora il fatto che io sia uscito dalla vettura, pensa che sia volato fuori dalla macchina. Ecco perchè pensano che sia un supereroe. Mia figlia di tre anni è un po’ difficile sapere cosa pensa. Mi disegna ogni giorno qualcosa per la mia ferita alla mano e mi manda un bacio e un abbraccio ogni giorno. Pensa che guarirò in questo modo”.

“Per mia moglie è stato molto difficile. E’ volata in Bharain mercoledì sera. Penso sia stato fondamentale abbracciarmi e vedere che sto bene”. Per Grosjean è stato difficile non tanto l’incidente in sè, spiega, ma l’impatto che poteva provocare e che ha provocato sui suoi affetti più cari, e quindi per la sua famiglia e i suoi amici. “Il fatto che ho fatto soffrire le persone, questo è ciò su cui dobbiamo lavorare”- dice Grosjean riferendosi al suo psicologo che, afferma, lo segue da quando subì un incidente a Spa nel 2012.

I MOMENTI PRIMA DELL’INCIDENTE

Grosjean racconta, in seguito, gli attimi che hanno preceduto l’infausto incidente. Egli descrive di aver avuto un’ottima partenza, riuscendo a superare alcune vetture. A quel punto sente di avere avuto un buono slancio all’uscita di curva 3, avvicinandosi alle monoposto che lo precedevano, e decide di buttarsi a destra.

Il pilota ammette di essere stato abbastanza aggressivo compiendo quella mossa che, come sappiamo, determinerà il contatto tra la sua ruota posteriore e quella anteriore dell’Alpha Tauri di Kvyat. Il francese, tuttavia, cerca di discolparsi affermando la poca incisività degli specchietti retrovisori e allo stesso tempo la presenza di Daniil nel suo punto cieco nel momento della sterzata a destra.