Grosjean: “Il mio più grande sogno? Salvare delle vite”
Uno dei capitoli più spaventosi di questo 2020 in pista: il terribile incidente di Romain Grosjean in Bahrain ha innescato una serie di interrogativi sull’essere pilota e la sicurezza in gara
Immagini che rimarranno per sempre impresse nella memoria di chiunque quelle che sono andate in onda durante i primi minuti dello scorso GP del Bahrain. La Haas di Grosjean è andata fuori pista, impattando contro il guardrail, per poi spezzarsi ed essere letteralmente avvolta dalle fiamme. Interminabili minuti di terrore, apprensione e speranza che da lì il pilota ne uscisse vivo. E così è stato. Grosjean è riuscito a slacciare le cinture e a catapultarsi fuori dalla carcassa della sua monoposto in tempi fulminei, quasi impossibili da credere. Si sono poi susseguiti inevitabili commenti e discussioni sull’eventualità che ciò possa avere ripercussioni positive sull’approccio al pericolo durante le corse. Da qui, lo stesso Grosjean ha un grande desiderio: “Il mio più grande sogno? Salvare delle vite“.
A sostenerlo nei primi momenti concitati, i due piloti della Safety Car, che lo hanno aiutato e soccorso. Proprio loro due il francese ha voluto ringraziare ancora una volta, così come il compianto Jules Bianchi, la cui memoria non è mai stata così vivida per l’enorme contributo che la sua tragica scomparsa ha portato alla sicurezza in pista.
Linked forever#heroes https://t.co/Fv7ymGdEgW
— Romain Grosjean (@RGrosjean) December 29, 2020
L’INCIDENTE IN BAHRAIN: “JULES BIANCHI MI HA SALVATO“
“La gente dice che i piloti di corse fanno cose straordinarie. Ma no, non è vero. I medici salvano vite, sono eccezionali; i vigili del fuoco sono eccezionali“, ha dichiarato Grosjean al sito tedesco Motorsport-Total.com.
Il pilota Haas spera che la sua esperienza serva per salvare vite future, così come l’incidente di Jules Bianchi ha fatto con la sua: “Se in futuro posso salvare una vita grazie alla mia esperienza, come ha fatto Jules per me, avrò una grande eredità negli sport motoristici. Questo sarebbe probabilmente il mio più grande orgoglio“, ha poi aggiunto. “Quelli che mi hanno salvato sono eroi, ma hanno detto ‘No, no. Stavamo solo facendo il nostro lavoro’. Mi sento come se io stessi facendo lo stesso. Stavo solo facendo il mio lavoro, come pilota e anche come genitore, per assicurarmi che i miei tre bambini abbiano il proprio padre nel miglior modo possibile nella loro vita“, ha commentato.
Can you imagine I was in a fire almost a month ago? Left hand getting better also but not yet ready for 📸 #soon#recovery #happy pic.twitter.com/ztLeRiqeW0
— Romain Grosjean (@RGrosjean) December 28, 2020
GROSJEAN HA RICORDATO IL MOMENTO IN CUI E’ USCITO DALLA VETTURA: “IL MIO PIU’ GRANDE SOGNO? SALVARE DELLE VITE“
Come riporta Soymotor.com, Grosjean ha anche descritto come è riuscito a uscire dalle fiamme. Le immagini di quel muro rosso e arancione che si innalzava nel cielo, squarciato dalla figura del pilota che lottava contro il tempo e il destino, hanno fatto il giro del mondo, ricordando a tutti noi quanto le corse siano pericolose. In molti nel vedere Grosjean così veloce e risoluto nel fuggire dalla sua vettura in fiamme si sono chiesti cosa lo abbia spinto e guidato sin lì, considerato l’enorme shock dell’impatto. “Si è trattato di istinto di sopravvivenza. Non sono mai andato nel panico, non sono mai stato stressato. Tutto era matematico e, anche quando mi sono tolto i guanti, consapevole di avere ustioni alle mani, ogni passo è stato razionale. Non so se si nasca con quell’istinto o se è qualcosa che si può migliorare nella vita, ma questo mi ha salvato“, ha concluso Romain.
Insomma, comunque lo si voglia guardare, un miracolo, un evento fortunato o il frutto di una mente lucida e allenata, non importa. Ciò che conta è che il diretto interessato sia qui a parlarne e che un così spiacevole evento costituisca esperienza preziosa per la sicurezza futura di questo sport.