Analisi della redazione Formula 1 Gran Premio Toscana GP Toscana: accorrete numerosi, ma solo se ricchi! 3 Settembre 2020 Erika Mauri Credits: Mugello Circuit, Instagram.com Se pensavate di poter finalmente partecipare a un GP, dovrete forse rivedere i vostri piani. I prezzi dei biglietti sono a dir poco folli, per usare un eufemismo A causa di una pandemia che ha messo in ginocchio l’intero globo, anche il mondo dello sport ha inevitabilmente subito i duri colpi del distanziamento sociale che, fino ad ora, sembra essere l’unica arma in nostro possesso per contrastare la diffusione di questo virus tanto invisibile quanto insidioso. Ma, nonostante tutto, la Formula 1 ha comunque deciso di provare a ripartire. E anche se in ritardo, è riuscita a rimettersi in moto, rispettando tutte le misure di sicurezza necessarie alla salvaguardia del personale e dei piloti. Domenica scorsa si è disputata la settima gara di questa anomala stagione. La presenza del pubblico sugli spalti delle tribune non è mai stata un’opzione. Da giorni però si vociferava sulla possibilità di consentire l’accesso a un numero limitato di fan in occasione del secondo appuntamento italiano dopo Monza, in terra toscana, sul tracciato del Mugello. Così sarà, ma con qualche riserva. Lo slogan del GP della Toscana sembra infatti essere “accorrete numerosi, ma solo se ricchi!”. Sulla pista di proprietà della Ferrari, i piloti sfrecceranno dunque con una visuale un po’ diversa: dopo mesi, potranno finalmente essere accompagnati da qualche caloroso applauso e coro di incitamento dal vero motore dello sport: il pubblico. Se dopo numerose settimane di sacrifici e rinunce, sembrava che questo fosse un eccezionale traguardo da raggiungere, la realtà si è rivelata ben diversa dalle aspettative comuni. Durante il weekend di gara toscano, sarà consentito l’accesso a 2880 persone al giorno; e fin qui, nulla di strano. Questa idilliaca immagine di un GP di Formula 1 il più simile possibile a come lo ricordavamo in passato comincia però a stridere quando si lancia una prima fugace occhiata al listino prezzi dell’evento. Sì, perché basta anche un rapido e distratto sguardo per capire che le porte dell’autodromo saranno aperte solo a pochi (facoltosi) eletti. PREZZI FOLLI: NECESSITA’ O SCELTA? Partiamo dal presupposto che, come già accennato, il pubblico è il vero prezioso carburante dell’enorme e sempre in movimento motore dell’intero sport. Senza appassionati, che spendono tempo e denaro per partecipare agli eventi live e/o pagare un abbonamento TV, nulla di tutto questo esisterebbe o, quanto meno, sarebbe com’è oggi. La maggioranza del pubblico è costituita da persone normali, che fanno un lavoro normale, con uno stipendio normale. I ricchi, i VIP, sempre al centro dell’attenzione nel Paddock, sono solo una minima parte dello spettacolo, una minoranza, seppur di rilievo. Allora perché comportarsi come se fosse l’esatto contrario? Perché fingere che il costo del biglietto non sia una pesantissima discriminante che decide chi entra e chi sta fuori? Questo è quello che sta succedendo al Mugello (non che la Formula 1 negli ultimi anni sia mai stata economica). I già pochi tifosi ammessi saranno costretti infatti a sborsare centinaia o migliaia di euro per accaparrarsi un posto in tribuna. Necessità economica o libera scelta? Non possiamo saperlo. Qualche dubbio sorge però spontaneo, considerando che gli organizzatori del GP di Turchia, rientrato in calendario dopo ben 9 anni di assenza, hanno garantito biglietti al prezzo minimo di 3,50 euro l’uno. Una situazione questa che, vista la sua eccezionalità, ha senza dubbio del paradossale. La priorità è quella di riportare dopo tanto tempo i primi tifosi in pista, stabilendo un, seppur triste, primato; ma, nel farlo, il più grande ostacolo per chi vuole partecipare è l’insostenibile costo dei biglietti. Come dire: venite numerosi, nei limiti stabiliti, ma solo se le vostre finanze ve lo permettono. Sul serio? INCUBO FERRARI: MA QUALE FESTA? Proprio durante il weekend del GP della Toscana la Ferrari festeggerà le 1000 gare disputate nel corso della propria storia in Formula 1, sul tracciato di sua proprietà. Ma…c’è davvero un valido motivo per far festa? Sono ormai sotto gli occhi di tutti le pessime prestazioni del Cavallino, che sulla pista di casa corre persino il rischio di essere doppiata, come è già accaduto altre volte in questo 2020. Insomma, oltre al prezzo esorbitante del biglietto di entrata, un’ulteriore valida motivazione per rinunciare alla gita fuori porta fino al Mugello. Viene anche da chiedersi quanto peso avesse la scuderia di Maranello nello stabilire i prezzi d’accesso al circuito. E contano, ma fino a un certo punto, le sconsolate parole di Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, che, dopo la catastrofica performance in Belgio, ha esortato i tifosi della Rossa a rimanere vicini alla squadra, supportandola nonostante tutto: “Non è la prima volta nella nostra storia che abbiamo sofferto e ci siamo sempre rialzati. In momenti come questo abbiamo bisogno dei nostri tifosi più che mai“, ha affermato il manager italiano. Ma forse il problema è anche un altro. Ci sarebbe anche chi avrebbe il desiderio di supportare dal vivo la propria scuderia, ma a che prezzo e con quali aspettative? QUANDO IL DENARO CONTA PIU’ DEL PUBBLICO Considerando gli enormi limiti della vettura, la precarietà della situazione post lockdown e tutte le difficoltà del caso (economiche soprattutto), era davvero necessario chiedere tutti questi soldi? Potremmo farne un discorso etico e affermare, anche giustamente, che approfittare di queste circostanze per guadagnare sulla gente non sia moralmente corretto. Potremmo dire che quel che sembra dall’esterno sia un maldestro tentativo di trarre il maggior profitto dall’occasione di aver potuto organizzare un GP che, in condizioni normali, non ci sarebbe nemmeno stato, almeno a breve. Quando tutti i circuiti visti finora non hanno potuto contare sul sostegno economico del pubblico pagante, perché il Mugello non si è comportato diversamente, garantendo magari prezzi ragionevoli? Basti vedere il costo dei biglietti per Monza 2020, che invece si terrà a porte chiuse. Mettendo a confronto le tribune più costose dell’autodromo brianzolo con quelle disponibili al Mugello, si notano prezzi duplicati, a sfavore della pista toscana. Listino prezzi GP Toscana 2020; Credits: mugellocircuit.com CATTIVA PUBBLICITÀ CHE NON FA CERTO ONORE ALL’ITALIA… L’alternativa, in occasioni differenti, sarebbe stata comunque 0: niente GP, niente entrate. Un minimo guadagno ci sarebbe ugualmente stato, seppur in perdita, data l’impossibilità di accogliere il numero massimo di tifosi all’interno della struttura. Perché allora non puntare su una strategia diversa, più favorevole al pubblico e meno alle tasche degli organizzatori, facendosi così anche una bella pubblicità? Non serve essere scienziati per capire che le spese per garantire il GP non verranno coperte. Visti i costi esorbitanti della Formula 1, almeno questa sarebbe stata una mossa volta alla maggiore fidelizzazione di un pubblico che negli ultimi anni si è fatto sempre più rado e disinteressato alle vicende del Circus. Se tra voi c’è però qualche fortunato che ha la possibilità di partecipare, qui potrà acquistare a peso d’oro i biglietti! Tags: 2020, GP Toscana, Mugello, Scuderia Ferrari Continue Reading Previous Seidl: “La ripresa della Ferrari è questione di tempo”Next La FIA vuole evitare un’altra Q3 farsa a Monza