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Credits: Red Bull

Con la seconda gara della stagione 2020 ormai in archivio, ecco le pagelle dei protagonisti, in positivo e in negativo, del GP di Stiria

Il secondo GP disputato al Red Bull Ring a distanza di sette giorni ha riservato poche sorprese rispetto alla rocambolesca gara inaugurale dell’anno. Per quanto meno densi di avvenimenti, i 71 giri del GP di Stiria hanno comunque fornito elementi che terranno occupati esperti e appassionati fino alla prossima bandiera a scacchi. Come di consueto, ecco i voti dei protagonisti della domenica, in positivo o in negativo.

Nessuno, 10. Il punteggio pieno, stavolta, non lo merita nessuno. Sia ben chiaro, le prestazioni ottime ci sono state, ma nessuna forse all’altezza del massimo dei voti. L’appuntamento austriaco non ha fatto altro che ristabilire le gerarchie messe in discussione dal GP d’esordio di settimana scorsa. Tutto doveva andare così com’è andato e, nel bene e nel male, le premesse della stagione sono state forse scritte nero su bianco. Un po’ ci dispiace, perché lo spettacolo andato in scena a Spielberg il 5 luglio ha rievocato epoche di Formula 1 passate facendo sognare i tifosi che inevitabilmente sono dovuti tornare con i piedi per terra. Sarà per la prossima.

Valtteri Bottas, 9,5. L’inizio stagione del Flying Finn è da considerarsi una dichiarazione d’intenti. Bottas non ha più voglia di farsi da parte e anche nel GP di Stiria decide di mettere le cose ben in chiaro. Parte quarto e superato agilmente Sainz si mette all’inseguimento del mai troppo distante Max Verstappen. Non ce ne voglia Valtteri, ma affianco al suo nome non compare un 10 perché, diciamocelo, con una Mercedes così sarebbe stato difficile non chiudere in seconda piazza. Vola in Ungheria con 43 punti e il primo posto in classifica mentre molti vedono in lui l’unico contendente alla corona di Re Lewis.

Lewis Hamilton, 9. Ennesima gara in solitaria per il pilota di Stevenage che il grosso del lavoro lo sbriga di sabato sotto il diluvio. Stabilisce ancora una volta il proprio dominio sulle qualifiche bagnate ottenendo la sesta pole in sette occasioni con dei tempi spaziali. Trasforma la W11 in un motoscafo e naviga sicuro verso la prima piazzola. Alla domenica rimonta le ruote e chiude in scioltezza al primo posto venendo inquadrato dalle telecamere solo due volte, al pit stop e alla bandiera a scacchi. Certe prestazioni però non fanno più scalpore, quasi come se Lewis ci avesse abituato allo straordinario facendolo al contempo sembrare facile. I record di Schumi, intanto, si fanno sempre più vicini.

Lando Norris, 8. Il primo podio della carriera lo ha galvanizzato, ma ciò non gli impedisce di condurre buona parte del GP nell’anonimato. Eppure, quando c’è da spingere, il talentino della scuderia di Woking riesce a tenere giù il piede. Esattamente come settimana scorsa è negli ultimi giri che Norris riesce a dare il meglio di sé. Ricuce le distanze da Stroll, frenato dal futuro compagno di squadra Daniel Ricciardo, superandoli entrambi e dando spettacolo. All’ultima curva sorpassa anche uno zoppicante Checo Perez per la quinta posizione finale. Che smettere di bere latte sia servito?

Sergio Perez, 7,5. Il messicano della Racing Point ribalta il disastroso diciassettesimo posto rimediato in qualifica raggiungendo a fatica la bandiera a scacchi in sesta posizione. Autore di una splendida rimonta, il suo voto è condizionato dall’errore commesso su Alexander Albon. Dall’episodio rimedia un alettone anteriore gravemente danneggiato che avrebbe potuto costargli più che una singola posizione. Realizza sorpassi d’autore mettendo in chiaro che è lui il vero trascinatore della pink-Mercedes, vettura sulla quale però la FIA dovrà fare chiarezza a breve.

Max Verstappen, 7. Lui ci prova, ma le monoposto di Brackley sono di un’altra categoria. A conti fatti la danza della pioggia fatta di venerdì gli si è ritorta contro, avvantaggiando il diretto rivale Hamilton. Per quanto i problemi di affidabilità riscontrati settimana scorsa sembrino risolti, la RB16 dell’olandese non mantiene il passo con né con la W11 del Campione del Mondo in carica né con quella del compagno di squadra Bottas. Verstappen non ci sta e prova a dare battaglia al finlandese mostrando tutto il suo manico, ma alla fine deve arrendersi all’evidenza dei fatti.

Alexander Albon, 5. Che il compagno di scuderia fosse più forte era fuori discussione, eppure il GP di Stiria fa trasparire una distanza siderale tra i due. Supera agilmente Ocon e Norris, ma il trio di testa per lui è inarrivabile. Viene distanziato così tanto dai tre del podio che mette la Mercedes in condizione di poter pensare a un possibile undercut su Verstappen, strategia poi scartata. Si limita al compitino ed è nuovamente protagonista inerme dell’ennesimo contatto di gara, stavolta con Perez, ironicamente nello stesso punto del GP d’Austria. C’è molto margine per migliorare, ma deve farlo in fretta.

Charles Leclerc & Sebastian Vettel, 4 & S.V. Le immagini parlano da sole ed è facilmente intuibile come il primo sia la causa del voto del secondo. La goffa partenza del tedesco causata da una mescola più dura rispetto agli avversari lo vede inghiottito dal pack centrale ma la sua gara termina prima di curva 4 per colpa del compagno di squadra. Leclerc dal canto suo commette un errore tanto grave quanto facile da commettere. Vede un gap e ci si fionda, senza però pensare alle conseguenze. Le chiacchiere stanno a zero, l’errore è suo e se ne assume tutta la colpa.

Bisogna però bacchettare il monegasco, perché la maturità mostrata fuori dall’abitacolo a volte manca in pista. Facilmente scusabile per via dell’età, la sua posizione è compromessa non solo per il blasone pesante che veste sulla casacca, ma anche per la particolare situazione in cui versa la Ferrari. Cosa ci facciano però due Ferrari nel midfield è la domanda che tutti si pongono e alla quale pochi hanno una giustificazione valida. Ahia.

Gli altri: Sainz, 7. Stroll, 6,5. Ocon, 6,5. Ricciardo, 7. Gasly, 5. Kyviat, 7. Giovinazzi, 6,5. Raikkonen, 6. Russell, 5. Latifi, 5. Magnussen, 6. Grosjean, 6.