GP Spagna Red Bull no ali

Credits: Pirelli Press Area

Nel GP di Spagna la Mercedes sorprende più di un gender reveal party mentre la Red Bull si scorda delle ali, o delle ruote

Ormai è sicuro, i Gran Premi della penisola iberica sono degni dello stereotipo di queste nazioni, nella terra della siesta, neanche un vagone di Red Bull avrebbe fatto effetto. La Mercedes ha sfiorato l’ira vichinga di Bottas e l’AlphaTauri si scorda che Tsunoda è minuto, ma non un bambino e gli danno una macchina giocattolo con la batteria scarica. In questo GP di Spagna abbiamo assistito all’unica Red Bull che non mette le ali.

Lights out e si parte. Verstappen si prende subito la posizione su Hamilton, e finalmente sembra che la battaglia tra i due si sia riaccesa. Povero Max che non conosce ancora l’epilogo della sua gara. Nel corso del Gran Premio seguiranno diverse reminiscenze del 2019, la prima è sicuramente la partenza a razzo di Charles Leclerc che in poche curve supera Bottas. Elon Musk ha poi chiamato il monegasco per chiedergli se vorrà pilotare anche i suoi missili. La seconda è il doppio pit-stop a sorpresa di Hamilton, in cui monta le gialle e vola, vola via su Verstappen. Neanche i migliori linguisti sono riusciti a decifrare le sue imprecazioni in olandese.

Drammi in casa Mercedes quando a Bottas viene chiesto di lasciar passare il suo compagno di squadra. Si vocifera che in seguito a ciò sia avvenuta una litigata alla Renè Ferretti contro l’avvocato, in cui il finlandese ha risposto agli strateghi: “io so de Nistola, c’ho il crick in macchina”, l’intimazione tuttavia non è servita, dato che dopo qualche curva Bottas lascia passare Sir Lewis. 

TSUNODA E IL MISTERO DELL’AT02. GIOVINAZZI PIANIFICA VENDETTA

Un GP degno dell‘ira di diversi piloti, ma anche dei team principal. In casa AlphaTauri si assiste alla collera di Tsunoda, che chiede già dal sabato delle differenze tra la sua vettura e quella di Gasly. Ovviamente la sua è un modellino senza batteria, dato che dopo pochi giri si spegne in mezzo alla pista. Tuttavia Yuki non sapeva che doveva ricaricarla prima della partenza.

Il “Gran Premio di Spagna”, cioè la gara dei pit-stop fallimentari. A Giovinazzi sbagliano il set di pneumatici da usare, e rallentano, ancora una volta, la sosta. Ormai però non sorprende quasi più, come i testacoda di Mazepin. Anche la Red Bull sbaglia il pit di Max, che impiega quasi il doppio di una normale sosta. In seguito Horner dichiarerà che la colpa è stata dell’olandese in quanto rientrato ai box senza avviso dal muretto. Proseguono le ricerche per trovare Christian Horner, inglese, castano, alto circa 175 cm.

Alla fine Hamilton ce la fa a superare Verstappen aggiudicandosi la vittoria. Una piccola parentesi deve essere dedicata al bisticcio tra il commentatore di Sky, Carlo Vanzini e il team principal Ferrari, Mattia Binotto, in seguito alla gara. Il tormentone di Vanzini “date una macchina a questo ragazzo” riferito a Leclerc, ha fatto storcere il naso a Binotto che commenta: ho un ufficio stampa, so quello che dici, stiamo lavorando per migliorare”, con tutta la pacatezza possibile. Mattia per favore insegnaci a contare fino a dieci come te.

Maria Sole Caporro