GP Giappone, Red Bull avverte i rivali
Horner, dopo le FP1 del GP del Giappone, spiega il motivo della mancata competitività a Singapore e avverte che la Red Bull tornerà a dominare
I risultati della gara sul circuito di Marina Bay hanno mostrato un esito inaspettato al momento della bandiera a scacchi. Verstappen, il principale dominatore della stagione, così come il suo compagno di scuderia Perez, hanno sofferto di una mancanza di competitività che ha colto tutti di sorpresa. La sconfitta nel GP di Singapore rappresenta la prima delusione nella stagione perfetta del team anglo-austriaco, dopo una serie di vittorie che si erano protratte da Abu Dhabi 2022 fino a Monza 2023. Questo ha portato il paddock a chiedersi se la scuderia di Milton Keynes fosse tornata tra gli umani. Ma i risultati portati in pista durante le prime prove libere hanno dimostrato che la Red Bull è pronta a dominare il GP del Giappone.
That first session, Max 👏 #JapaneseGP 🇯🇵 pic.twitter.com/2s2It70TAF
— Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) September 22, 2023
Al termine delle due prove libere, Verstappen domina e si dimostra il pilota più veloce nel venerdì giapponese, smentendo così gli scettici che pensavano che l’ultima direttiva avrebbe penalizzato il team di Milton Keynes fino al termine della stagione. Horner, al termine delle FP1, ha dichiarato che: “Siamo ancora all’inizio del weekend, ma sicuramente Max ha espresso una dichiarazione d’intenti conquistando il giro veloce. Speriamo di avere una monoposto competitiva per il resto del Gran Premio“. Quando al britannico viene chiesto se fosse preoccupato che i risultati del Singapore si possano protrarre, risponde che: “Non pensiamo. Ma abbiamo capito che fosse un problema specifico del circuito”.
I motivi dietro la disfatta di Singapore
Il team principal di Red Bull, spiegando le motivazioni dietro la delusione di Marina Bay, afferma: “Ci aspettavamo che Singapore fosse la sfida più grande della nostra stagione, ma non pensavamo fosse così difficile. Ci siamo ritrovati con un assetto non ottimale. Credo che siamo riusciti a trovare una quadra per il GP del Giappone. Gli altri hanno fatto un ottimo lavoro, meglio di noi, quindi abbiamo rimesso insieme i pezzi e siamo tornati a gareggiare. Non penso esista una soluzione miracolosa per rendere una monoposto competitiva, a causa di tutte le variabili che fanno parte di una monoposto. È una combinazione tra aerodinamica, assetto, gomme e layout della pista. Penso che la delusione dell’ultima gara ci abbia fatto imparare una lezione molto importante“.