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Credits: Twitter @RacingPointF1

La pandemia di COVID-19 continua a creare confusione e putiferio nel mondo del Circus. A farne le spese, molto probabilmente, ci sarà anche il GP di Spagna

Dopo lo stop al primo Gran Premio stagionale di Melbourne e il rinvio delle gare previste in Bahrain e Vietnam, il coronavirus miete un’altra vittima, il GP di Spagna. Infatti, esattamente come il nostro Paese, anche la penisola iberica sta attraversando un momento di grave crisi sanitaria che potrebbe far slittare l’arrivo del Circus. Prevista per il 10 maggio, la corsa sul Circuit de Barcelona-Catalunya potrebbe essere rinviata alla seconda metà di questa stagione o addirittura al 2021.

La pandemia di COVID-19 ha già colpito le prime quattro gare stagionali e molto probabilmente, a breve, anche Paesi Bassi e Spagna sospenderanno gli eventi previsti. Con Monaco in forte dubbio, il campionato 2020 di F1 potrebbe avere inizio in Azerbaijan. Per recuperare le gare rinviate, la consueta sosta estiva potrebbe non avere luogo.

Intervistato dalla radio spagnola, il direttore del Circuit de Barcelona-Catalunya, Joan Fontserè, ha analizzato la situazione e ammesso pubblicamente il rinvio. “Venerdì mattina abbiamo parlato con Liberty Media per valutare tutte le opzioni possibili. Dal non fare la gara al farla nel 2021, dal correre a porte chiuse o con poco pubblico. Sul tavolo abbiamo discusso della possibilità di riprogrammare l’evento alla seconda metà del 2020. La Formula 1 ha dichiarato che il campionato non inizierà fino alla fine di maggio, quindi la gara prevista il 10 non si svolgerà in quella data”.

REBUS RICOLLOCAZIONE

L’obiettivo di Fontserè è quello di gareggiare nel 2020. “Bisogna considerare la logistica, nessuno prenderebbe in considerazione di correre in Russia nel mese di gennaio. Barcellona ha opzioni per il secondo semestre del 2020. Valuteremo logistica e climatologia, potremmo facilmente adattarci a un altro periodo dell’anno. Nei prossimi giorni parleremo con tutte le parti coinvolte, questa situazione è oltre le aspettative di tutto il mondo“.

Oltre alle numerose vittime provocate, il coronavirus ha generato una nuova crisi economica. “E’ già stato detto che il GP di Cina non verrà riprogrammato e penso sia chiaro che l’Australia non avrà un’altra possibilità. Il calo della vendita di biglietti è impressionante, sarà molto difficile recuperare le attività commerciali“. Nel frattempo, nel rispetto delle norme imposte dal governo, il Montmelò ha ridotto le attività al minimo per ridurre il rischio contagio. “Seguendo le istruzioni del segretario dello sport, abbiamo deciso di non contribuire alla diffusione del virus chiudendo tutte le attività programmate fino a nuovo avviso”.