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Le pagelle del Gp di Singapore, il Gp che ha visto il terzo trionfo stagionale della Ferrari e di Vettel. Il trionfo più convincente proprio nel giorno in cui la protagonista assoluta di sempre, la Mercedes, è crollata miseramente. Ecco i voti che abbiamo dato ai protagonisti del Gp.

Sebastian Vettel: voto 10. Sublime, perfetto, intenso. Se è inutile ripetere ancora una volta che la stagione 2015 sarà ricordata come una delle migliori mai svolte dal tedesco, è altrettanto vero che bisogna ammettere che è da tempo che Vettel non mostrava di essere così determinato come in questa gara. In questa pista si esprime al meglio e chissà che la Mercedes non abbia fatto il passo più lungo della gamba e che si ritrovi in affanno nel finale di stagione con 7 gettoni spesi. Seb potrebbe sognare…

 Kimi Raikkonen: voto 7. Una buona gara quella del finlandese. Unico neo: non essere riuscito a passare Ricciardo. Mica facile. Detto questo, non è certo per il mancato sorpasso sul pilota Red Bull se il volto, abitualmente inespressivo di Iceman, si sia tinto dei colori della delusione a fine gara. Lì Kimi pensava al distacco che ha preso da Vettel. Il distacco che c’è tra una gara buona e una superba.

 Lewis Hamilton: voto 5. La Mercedes incappa in un week end nero. E c’è da sperare che sia stato solo questo weel end nero e che il “motorone” di Monza non inizi a far pagare lo scotto già da adesso. Considerazioni motoristiche a parte, puoi anche avere una vettura un pò spompata, ma se sei Hamilton dovresti fare un pò di più. Vero è che il ritiro giunge in un momento in cui la fortuna stava per permettergli di tornare protagonista. Fino a quel momento, però, poca roba…

Nico Rosberg: voto 5. Stesso discorso che è valso per Hamilton con la differenza che per Rosberg non si può utilizzare la scusante del ritiro. Anche per lui la safety car ha rappresentato una chance in più per raddrizzare il Gp. Ma la sua inconsistenza e quella della Mercedes che guidava l’hanno tenuto giù dal podio.

Daniel Ricciardo: voto 9. Dicevo che nessuno guida come Vettel a Singapore. Vero; però c’è uno che ci va vicino e questo è il siculo-australiano della Red Bull. Anche lui pratica la stessa danza dei cordoli e dei muretti sfiorati portata in pista da Vettel. Ieri contro Seb c’era ben poco da fare però anche per il resto del mondo c’era ben poco da fare contro Daniel Ricciardo.

 Daniil Kvyat: voto 6. La gara del russo è stata indiscutibilmente rovinata dalla safety car. Tuttavia, io mi sarei aspettato una reazione diversa. Una reazione alla Verstappen, per citare un esempio. Invece il “russo di Roma” si è limitato ad una gara buona ma senza acuti.

Felipe Massa: voto 5. Il feeling tra Massa e il tracciato cittadino di Singapore è inesistente, questo è oramai appurato. Anche questa volta la sfortuna si è materializzata sotto forma di Hulkenberg impazzito. Però Felipe qui va piano e c’è poco da dire. Senza il ritiro staremmo qui a parlare di una gara scialba.

Valtteri Bottas: voto 6. Alla vigilia del Gp, Smedley (del muretto Williams) affermava che avrebbero acciuffato le Ferrari. Vabbè, lasciamo perdere i commenti. Limitiamoci a dire che la Williams, com’era lecito aspettarsi, ha sofferto su di un cittadino e che Bottas l’ha portata al traguardo senza infamia e senza lode. Tra 7 giorni a Suzuka potranno andare decisamente più forte.

Fernando Alonso: voto 8. Non saprei se paragonarlo a un leone per il coraggio mostrato o ad uno squalo per aver assaporato il sangue di una preda a Km di distanza. Di sicuro assapora fin dal venerdì l’idea di una bella gara lungo i rail di Singapore. In gara lotta ad ogni curva, ad ogni centimetro, per uscire un attimo prima dalle curve e sopperire alla mancanza di cv. Alla fine giunge l’ennesimo ritiro ma, questa volta, ho avuto l’impressione che lo spagnolo si sia divertito.

Jenson Button: voto 4. Una volta tanto la McLaren mostra un briciolo di competitività e lui che fa? Non riesce a farla andare forte. Si lamenta in continuazione del bilanciamento dei freni (le stesse lamentele di Hakkinen poco prima di ritirarsi) ed incappa in un incidente stupido con Maldoando. Deludente.

Romain Grosjean: voto 6. La gara del francese è stata ammirevole per l’impegno profuso. Il risultato, però, è quello che è. La Lotus è un pò un colabrodo e tenta il colpaccio solo tramite strategie. Ma presto Grosjean si metterà alle spalle questa stagione e si concentrerà su una nuova avventura.

 Pastor Maldonado: voto 5. La Lotus, come detto, non va. Ma lui va ancora meno di Grosjean. Una gara anonima quella del venezuelano in cui, però, non riesce lo stesso a restare fuori dai guai.

Max Verstappen: voto 8. Se la regia, ben più illuminata di quelle del passato che inquadravano solo il leader, ha speso un sacco di minuti inquadrando Verstappen, un motivo c’è. E il motivo è che questo ragazzino di -è bene ricordarlo sempre- 17 anni (!!!) ieri ha fatto il fenomeno. Spegne la macchina al via, rimonta come un ossesso, fa dei sorpassi da urlo. Non sono tanto i sorpassi fatti con la mescola supersoft (bravo il muretto Toro Rosso) o l’aver recuperato un giro perso, i dati che stupiscono: è il dato cronometrico sui singoli giri che lascia a bocca aperta. Meraviglioso.

 C. Sainz: voto 6; N. Hulkenberg: voto 4; S. Perez: voto 8; F. Nasr: voto 6; M. Ericcson: voto 6; A. Rossi: voto 6; W. Stevens: voto 5.