GP Cina: il Mondiale dopo 4 gare – I° parte
Ed ecco alle spalle i fatidici primi quattro Gran Premi del Mondiale di Formula 1 2014. Ogni inverno, durante i test prestagionali, si sentono spesso gli addetti ai lavori più navigati ripetere con tono saccente: i valori in campo si delineeranno dopo le prime 4 gare. Altra considerazione, diciamolo pure, banale, è quella che gli stessi addetti ai lavori affermano alla vigilia del primo GP europeo: da qui inizierà una nuova stagione. Domenica scorsa il Circus ha disputato così la quarta gara, e dopo tre settimane di pausa il Mondiale riprenderà in Spagna, a Barcellona, dove effettivamente le squadre potranno apportare ingenti aggiornamenti alle loro macchine. Intanto il primo assaggio di stagione ha visto il dominio, annunciato nei winter-test, di Nico Rosberg e Lewis Hamilton, i quali hanno goduto della netta superiorità della Mercedes; i due hanno vinto tutte le gare, conquistato sempre la pole position e non si sono mai fatti mancare nemmeno il giro più veloce in gara. Chi invece ha ribaltato il pronostico è stata la Red Bull: se in Australia, alla vigilia, si temeva che Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo non riuscissero nemmeno a disputare il Gran Premio, dopo la Cina il team campione del mondo in carica si ritrova 2° nella classifica costruttori.
Ma anziché trarre conclusioni che saranno smentite durante l’arco del campionato, a questo punto del Mondiale è lecito invece fare un paragone con i primi 4 Gran Premi del 2013, che, salvo l’inversione in calendario di Bahrain e Cina, si sono svolti sui medesimi tracciati.
A questo proposito è interessante notare come Rosberg sia leader della classifica piloti con 79 punti, maturati in seguito a una vittoria e tre secondi posti, mentre Vettel nel 2013 primeggiava con 77 punti, con ben 2 vittorie, un terzo e un quarto posto. Un’ulteriore prova che il sistema di punteggio attuale premia i piazzamenti più che le vittorie. Nel caso piuttosto verosimile che questo Mondiale sia un affare tra i piloti Mercedes, tale metodo di punteggio è favorevole a un pilota come Rosberg, forse leggermente più lento ma più costante del compagno di team, Hamilton. Il Mondiale dunque è più aperto di quello che le ultime tre gare possano rivelare (3 successi su 3 di Lewis).
Se la forza della Mercedes è la grande novità delle prime 4 gare del 2014, Daniel Ricciardo è il primo pilota che pare mettere in seria difficoltà Vettel guidando la stessa monoposto. L’australiano, lo scorso anno al volante della Toro Rosso, fin’ora 3 volte su 4 è stato davanti al tedesco, sia nel piazzamento in corsa, sia in qualifica sia sul giro più veloce in gara. La comparazione schematica dei 4 piloti Red Bull e Mercedes è dunque questa (in corsivo il 2013):
Nico Rosberg: 79 (1°) – 14 (9°) – (+65 punti)
Lewis Hamilton: 75 (2°) – 50 (3°) – (+25 punti)
Mercedes: 154 (1°) – 64 (4°) – (+90 punti)
Sebastian Vettel: 33 (5°) – 77 (1°) – (-44 punti)
Daniel Ricciardo: 24 (6°) – 6 (13°) – (+18 punti)
Red Bull: 57 (2°) – 109 (1°) – (-52 punti)
In Cina si è rivista la Rossa. Primo podio stagionale di Fernando Alonso, su una pista dove lo scorso anno aveva però vinto.
Gli uomini di Maranello durante l’inverno erano rimasti abbastanza cauti, ma consapevoli di avere una vettura nata bene. Invece all’esordio i due campioni del mondo, Alonso e Kimi Raikkonen, si sono ritrovati un mezzo nettamente inferiore alla Mercedes, ma anche alla Red Bull, Mclaren, Williams e persino alla Force India. L’ennesima stagione iniziata col piede sbagliato ha portato alle dimissioni del direttore sportivo Stefano Domenicali, sostituito proprio in Cina da Marco Mattiacci. Questi i punti della Ferrari dopo le prime 4 gare delle stagioni nelle quali Alonso ha vestito di rosso: 2010=90 punti; 2011=65 punti; 2012=45 punti; 2013=77 punti; 2014=52 punti.
Insomma, l’unica nota positiva di questa nuova stagione così ricca di stravolgimenti tecnici pare essere l’affidabilità: la Ferrari è l’unica scuderia che non si è mai ritirata in gara quest’anno. Kimi Raikkonen sembra invece allergico all’Italia. Nonostante abbia vinto il titolo nel lontano 2007, con la Ferrari il finlandese non esalta mai. Lo scorso anno era a un passo dal vertice della classifica con una modesta Lotus, e anche al tempo della Mclaren era continuamente protagonista di gare prodigiose.
Al termine di queste prime 4 corse il suo essere glaciale, che lo rende mitico quando le cose vanno bene, è risultato abbastanza scoraggiante se non irritante; le grandi classiche europee potrebbero ridargli il mordente, almeno per stare davanti per la prima volta in gara al compagno di squadra.
Fernando Alonso: 41 (3°) – 47 (4°) – (-6 punti)
Kimi Raikkonen: 11 (12°) – 67 (2°) – (-56 punti)
Ferrari: 52 (4°) – 77 (3°) – (-25 punti)
Francesco Bagini
formula.francesco@tiscali.it