GP Cina 2016, Kimi Raikkonen: «Non è un tracciato facile, ma è divertente»
Trascorse praticamente due settimane dal fine settimana che la Formula 1 ha vissuto in Bahrain, sul tracciato di Sakhir dove a vincere è stato ancora Nico Rosberg, il Circus si sposta a Shanghai. La metropoli asiatica dal 2004 ospita il Gran Premio di Cina dove Kimi Raikkonen ha vinto una sola volta, nel 2007, ma può vantare la bellezza di un totale di cinque apparizioni sul podio di Shanghai.
Per Iceman si inizia dai ricordi del 2007, l’anno del Mondiale, e quello della sua unica vittoria in Cina: «In gara le condizioni non erano delle migliori, all’inizio l’asfalto era bagnato, ma poi si è asciugato pian piano. C’era la possibilità di passare dalle intermedie alle gomme da asciutto e da lì continuare con quelle – ha commentato Kimi Raikkonen – Senza dubbio non è stata una delle gare più facili per nessuno, ma ne siamo venuti fuori bene».
Il tracciato, nonostante i nuovi circuiti siano spesso mal digeriti dai corridori. È particolarmente apprezzato dai piloti grazie ai suoi curvoni veloci, rettilinei, staccate violente, curve veloci: «All’inizio in alcune curve, se le fai bene, riesci a guadagnare tempo. Non è un tracciato facile, ma è divertente». Shanghai è una città piena di vita e di attrazioni, ma per un pilota come il finlandese è un’altra storia: «Ho sempre soggiornato al centro della città, senza mai visitarla. A parte il circuito e l’hotel non ho visto molto, se non che al mattino a volte il traffico è un problema», ha concluso Kimi Raikkonen.
Dello stesso parere è anche Riccardo Adami, invitato ad analizzare gli aspetti tecnici della gara: «Quella di Shanghai è una pista particolarmente insidiosa, costituita da un lungo rettilineo, uno dei più lunghi del campionato, curve lente e curve ad alta velocità. Qui occorre trovare il giusto compromesso sul set up vettura tra il lento e le curve veloci – ha continuato l’ingegnere italiano – Una delle particolarità di questo tracciato è la curva 1, caratterizzata da un trasferimento di carico particolare, quasi la più difficile della stagione. Un’altra particolarità a Shangai è la variabilità delle condizioni meteo. Negli ultimi anni abbiamo affrontato diverse volte pioggia e freddo ed il freddo può produrre sottosterzo».
Ce n’è abbastanza per complicare la vita a un ingegnere, ma per fortuna non sempre: «I freni non sono particolarmente sollecitati, ma occorre trovare il giusto compromesso». A proposito della nuova mescola di pneumatici a disposizione per la gara: «Abbiamo già usato la Supersoft nelle prime due gare, però qui l’anno scorso avevamo Medium e Soft e quindi venerdì sarà importante capirne il degrado e la prestazione relativa alle altre mescole per gestire al meglio la strategia».