GP Azerbaijan Formula 1 2018, Pirelli: un circuito in continua evoluzione

© Red Bull, Press Area
Quest’anno il Gran Premio dell’Azerbaijan si svolge due mesi prima rispetto al 2017, con condizioni meteo diverse: a fine FP2 le temperature erano infatti di 21° ambiente e 27° asfalto.
Il tracciato cittadino di Baku, che viene utilizzato solo una volta all’anno, si presenta in continua evoluzione. Nonostante ciò, i migliori tempi in FP1 e FP2 dello scorso anno sono già stati migliorati. Finora il divario tra supersoft e ultrasoft è di circa 8 decimi al giro.
Le tre mescole nominate

Mario Isola – Responsabile car racing:
“Le temperature più fresche rispetto al 2017 influiscono ovviamente sul comportamento dei pneumatici, insieme ad un tracciato in continua evoluzione. In particolare, la sfida principale per i piloti consiste nel portare contemporaneamente in temperatura i pneumatici anteriori e posteriori.
Il lunghissimo rettilineo di Baku porta le gomme a raffreddarsi, e questo effetto viene aumentato dalle temperature ambiente più basse che favoriscono le prestazioni della ultrasoft, dotata di una finestra d’utilizzo più bassa. Finora il divario tra ultrasoft e supersoft è di circa 8 decimi al giro.
Un altro problema che i piloti devono affrontare è il possibile bloccaggio dei pneumatici anteriori, per via della combinazione tra la scarsa aderenza dell’asfalto, irregolare in alcuni punti, e del raffreddamento delle gomme sul rettilineo. La situazione potrebbe cambiare con una pista più gommata, anche se il divario ravvicinato tra i piloti di testa ci porta a pensare che anche questo weekend di gara, come i precedenti, sarà estremamente interessante e imprevedibile”
Pneumatici nominati quest’anno
