GP Arabia Saudita Ferrari

Credits: RedBull ContentPool

Nonostante la Ferrari, in occasione del GP Arabia Saudita, abbia portato a casa un secondo e un terzo posto, a Maranello hanno motivi per non dormire sonni tranquilli

Esattamente come è successo in Bahrain, dove la Ferrari è riuscita non solo a vincere la gara con Charles Leclerc ma ha piazzato anche Carlos Sainz in seconda posizione, il Cavallino Rampante ha marcato la velocità massima più bassa nell’intero GP di Arabia Saudita.

Senza farlo apposta, la RB18 a Jeddah è stata la monoposto che ha toccato la velocità di punta massima. Grazie a questo fattore Max Verstappen ha vinto il GP di Arabia Saudita, dopo aver superato la Ferrari di Leclerc sfruttando proprio non solo il DRS ma soprattutto la velocità mostrata sul rettilineo.

Fattore velocità influente in piste come Jeddah

La differenza tra la vettura italiana e quella austriaca è stata stimata in circa quattordici chilometri orari. La Red Bull RB18 dell’olandese, nel punto di rilevamento ha segnato una velocità massima di 334,6 km/h mentre la Ferrari F1-75 del monegasco si è fermata ad appena 320,6 km/h, due in più di Carlos Sainz.
Non ci si stupisce che il fattore velocità sia stato così influente proprio a Jeddah. La pista che ospita il GP di Arabia Saudita, per sua natura, è uno dei tracciati più veloci del Mondiale, secondo solo a Monza.

Se la velocità sembra essere un punto di forza della Red Bull, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda l’affidabilità, tallone d’Achille del motore 2022. Discorso completamente diverso per la Ferrari che invece, probabilmente, dispone di uno dei motori della griglia, e lo si nota chiaramente guardando le prestazioni dei team ai quali il Cavallino Rampante fornisce la power unit.

Motore migliore non vuol dire monoposto più veloce

Purtroppo questo non implica che il propulsore della F1-75 disponga della velocità massima più alta. A suo vantaggio, però, può sfruttare le migliori prestazioni complessive del motore e del suo sistema ibrido. Allo stesso modo questo significa anche che la Red Bull non è così scontato che mantenga lo status sulla velocità di punta per tutta la stagione.

E proprio nella factory di Milton Keynes si sta lavorando per il prosieguo della stagione e per mantenere il livello il più alto possibile. Oltre all’affidabilità, il peso è uno dei problemi che tocca da vicino la Red Bull dall’inizio della stagione. Per ovviare a questa problematica, la scuderia austriaca ha già programmato di introdurre un pacchetto di miglioramenti a partire dal GP di Imola, per “mettere a dieta” la RB18 e quindi andando a guadagnare qualche decimo.

Ferrari-Red Bull: le grandi avversarie del 2022

L’obiettivo è chiaro: non perdere tempo dalla Ferrari che, sebbene siano state disputate appena due gare, sembra essere la vera avversaria della Red Bull nel 2022. Attualmente le prestazioni delle due squadre sono molto simili ed entrambe le monoposto hanno i loro punti di forza e i loro punti deboli. Ci aspetta un campionato davvero emozionante.