Pirelli pneumatici

Credits: Twitter Formula 1

Le mescole portate a Losail sono in viaggio verso Milano per essere studiate più nel dettaglio e per comprendere le cause delle forature

La relazione tra gli pneumatici e la Formula 1 è sempre stata di amore e odio. Dagli episodi eclatanti di diversi anni fa, fino alle forature più impensabili che hanno compromesso gare importanti (vedi quella di Verstappen a Baku, per intenderci), la Pirelli è sempre stata sotto i riflettori per un motivo o per un altro. E non manca di esserlo anche in occasione del GP del Qatar appena conclusosi.

Valtteri Bottas, Lando Norris, George Russell e Nicholas Latifi: sono queste le vittime delle mescole che ieri, in occasione della gara, sono dovute rientrare ai box per via del cedimento di una delle quattro gomme. Per spezzare una lancia a favore della multinazionale italiana, non c’erano precedenti in Qatar. Tutto si è giocato un po’ sull’incertezza di scendere in pista sul nuovo tracciato.

Tuttavia, Pirelli era consapevole del fatto che l’anteriore sinistra sarebbe stata sollecitata più degli altri quattro pneumatici. Quello che non ci si aspettava era un’usura così drastica, visto che durante il venerdì e il sabato non c’erano stati segnali d’allarme che avrebbero potuto limitare l’utilizzo delle mescole su stint più lunghi anche durante la gara.

LE ANALISI DI PIRELLI

Venerdì, quando abbiamo controllato la simulazione del passo gara e l’abbiamo confrontata con i dati della telemetria, non abbiamo trovato nulla che non fosse in linea con le nostre aspettative“, ha dichiarato Mario Isola a Motorsport. “Di conseguenza abbiamo confermato le mescole. Ci sono molti elementi che dobbiamo considerare. L’elevata usura, l’impatto sui cordoli…perché per quasi tutti i giri si è corso sui cordoli. Il fatto che ci siano dei tagli sulla gomma non è un dato semplice da comprendere. Possono essere stati causati da qualcosa prima o dopo la perdita di pressione“.

Secondo Isola, inoltre, c’è da riflettere anche sulla stessa perdita di pressione degli pneumatici Pirelli. Questa, infatti, è stata improvvisa ma non immediata. Tutti i piloti, tranne Latifi, sono riusciti a rientrare ai box per sostituire la mescola, prima che questa esplodesse direttamente sul tracciato. Di conseguenza, le gomme sono ora in viaggio verso Milano, dove saranno controllate con cura e sulle quali è stata aperta un’indagine da parte della stessa Pirelli.

Chiaramente con una gomma usurata e meno protetta dall’impatto, si continua a farla soffrire“, ha aggiunto. “È stato un taglio? Ieri abbiamo visto cosa è successo con l’ala anteriore, ci sono state diverse vetture danneggiate da qualche elemento rimasto in pista. Non vogliamo escludere nulla. […] Qualsiasi piccolo detrito, qualsiasi cordolo può causare una foratura e far perdere aria. Quando la comma si rompe, non è in grado di sostenere l’alto livello di energia a cui queste vetture la stanno obbligando“.