Giovinazzi in Ferrari? Prematuro secondo Binotto

Giovinazzi Alfa Romeo 2019

Credits: Alfa Romeo Sauber Press Area

Antonio Giovinazzi è stato nella lista dei papabili sostituti di Sebastian Vettel, ma la poca esperienza ha spinto Ferrari a puntare su Carlos Sainz

Antonio Giovinazzi è stato tra i candidati al secondo sedile del team Ferrari. Questo è ciò che trapela, secondo le ultime indiscrezioni che indicano il pilota pugliese nella lista per occupare il posto lasciato libero da Sebastian Vettel. L’opzione Giovinazzi sarebbe stata ottima a livello di immagine, con il team di Maranello che avrebbe riportato un pilota italiano nella propria squadra.

Il pilota di Martina Franca ha appena concluso la sua prima stagione in Formula 1, affiancando un campione del Mondo qual è Kimi Raikkonen. Dopo un difficile inizio di stagione, il vice campione della GP2 Series 2016 ha dimostrato di potersela giocare ad armi pare con il finlandese. L’avvio complicato è chiaramente imputabile al lungo periodo di inattività, che lo ha visto protagonista solo in veste di tester per le stagione 2017 e 2018.

Risultati, quelli ottenuti dal giovane italiano, che non possono risultare come sufficienti per meritare un posto nel team Ferrari. E’ questa anche l’opinione del team principal Ferrari, Mattia Binotto. L’ingegnere nato in Svizzera ha ammesso che, pur rispettando Giovinazzi, catapultarlo in Ferrari sarebbe stato troppo prematuro:

“Antonio è una persona che rispetto molto” – ha affermato Binotto a Sky Sport Italia. “L’anno scorso ha fatto la sua prima stagione in Formula 1, quindi penso che andare in Ferrari dopo un anno sia caricarlo di troppa responsabilità. Contiamo sulla sua crescita e lo aiuteremo ovviamente in quella. Fa parte dei nostri piani, ma deve ancora macinare esperienza in Formula 1.”

CHANCE IN HAAS QUALORA IL PROGETTO ALFA ROMEO DOVESSE PERFORMARE SOTTO LE ASPETTATIVE

Con la coppia Ferrari confermata per le stagioni 2021 e 2022, restano comunque possibilità per Giovinazzi di approdare in Ferrari, senza la fretta del caso. L’italiano avrà l’opportunutà di crescere e maturare esperienza in team meno blasonati rispetto a quello del Cavallino. Se Alfa Romeo non si dimostrerà competitivo a sufficienza, il team Haas potrebbe rivelarsi una nuova opportunità, sempre rimanendo sotto l’ala Ferrari.