Giovinazzi ha l’appoggio della Ferrari, ma basterà per il rinnovo?

Formula 1 Antonio Giovinazzi

©Sauber Press Area

Il pilota dell’Alfa Romeo ha un gran potenziale, oltre che il sostegno di Binotto, eppure l’ombra di Hulkenberg si potrebbe fare ingombrante qualora le prestazione deludessero

Il futuro di Antonio Giovinazzi non è ancora scritto. Il rinnovo per il 2020, infatti, dipenderà tutto dalle prestazioni che il pugliese otterrà nella seconda parte di stagione. La cassifica purtroppo non gli sorride considerato il confronto con il compagno di squadra Kimi Raikkonen, che certo non è un pilota qualunque.

Antonio in Italia ha conquistato per la seconda volta la top ten, riscattandosi dopo il brutto incidente di Spa, quando a un giro dalla fine, ha mandato all’aria un potenziale ottavo posto. Sul pilota di Martina Franca, però, incombe la figura di Nico Hulkenberg. Il tedesco dopo essere stato scaricato dalla Renault, è in cerca di un posto. La Haas, a cui era stato avvicinato, gli ha chiuso le porte confermando Grosjean. A questo punto l’unico team disponibile è proprio l’Alfa Romeo, qualora i membri del team svizzero non fossero soddisfatti dei risultati di Giovinazzi.

Il pugliese, però, vanta del supporto della Ferrari. Mattia Binotto con i colleghi di Motorsport.com si è espresso cosi, “L’errore di Spa lo ha sicuramente penalizzato, ma prima dell’incidente aveva fatto una gran bella gara. A Monza si è confermato in top ten. Antonio sta crescendo e ha bisogno di essere supportato come merita”.

“Al momento credo sia piuttosto sotto pressione, quindi penso che sia giusto fargli sentire la fiducia della Ferrari. Ora Antonio ha davanti a sé gare importanti in cui può confermare la sua crescita. Non è un test, ma è un’opportunità per dimostrare ciò che ha già mostrato nelle sue ultime gare”.

Giovinazzi è stato il test driver della Ferrari prima di essere scelto come compagno di Raikkonen per l’Alfa, che è un team clienti della Rossa. Aveva già corso due GP per il team elvetico, al posto di Pascal Wehrlein nelle prime due gare del 2017. Dopodichè fino al GP di Melbourne del 2019, è tornato in pista solo lo scorso anno alla 24 ore di Le Mans con un’auto GTE.

“In questa stagione non ha ancora avuto l’opportunità di mostrare tutto il suo potenziale, ma ci sono molti aspetti da tenere in considerazione”, ha detto Binotto. “Il primo, e penso che sia il più importante, è quello legato ai due anni di inattività in pista. “Abbiamo visto come le prestazioni di Antonio nelle qualifiche siano progressivamente migliorate. Si è avvicinato molto alle prestazioni di Kimi, mentre in gara paga ancora qualcosa, specialmente nel ruota a ruota. Penso che sia dovuto alla mancanza di fiducia che può essere collegata ai due anni di assenza forzata, ma ciò che conta davvero è la tendenza positiva che ha intrapreso”.

Belle senza dubbio le parole spese da Binotto. Ma adesso il team urge concretezza e risultati da Antonio, altrimenti il sostegno Ferrari potrebbe non bastare a tenere lontano Nico Hulkenberg.