Formula 1|Gp Europa, Sebastian Vettel: “La mentalità è il fattore più importante per riuscire a vincere!”

Dopo il secondo posto ottenuto a Montreal in Canada, che ha segnato il ritorno della Ferrari su buoni livelli di competitività, il pilota tedesco Sebastian Vettel lancia nuovamente la sfida alla Mercedes sulla nuova pista di Baku. Ospite della conferenza stampa del giovedì, il ferrarista Sebastian Vettel è sembrato più confortato nonostante in casa Ferrari si deve probabilmente recriminare la rischiosa strategia che l’ha forse privata della prima posizione. Passando al nuovo tracciato e ricordando ciò che è successo a Montreal quando per non investire un gabbiano in curva 1 era andato lungo, a Sebastian Vettel è stato chiesto se stavolta altri ostacoli come questi potrebbero condizionare la sua gara e lui sorridendo ha affermato: “Tecnicamente è un lago, non un mare, perchè, prima che venissimo qui, ho letto che si tratta del lago più grande del mondo. Quindi, non dovrei temere i gabbiani: ce ne saranno alcuni, speriamo che non decidano di sedersi davanti alla mia macchina”.

Poi al quattro volte campione del mondo è stato chiesto: “A Montreal si è vista una Ferrari finalmente competitiva. Tutto merito dei nuovi aggiornamenti, oppure ci sono altri fattori che hanno condizionato in modo positivo il fine settimana?” e Sebastian Vettel ha risposto: “No, credo che, sicuramente gli aggiornamenti portati in Canada abbiano fatto la differenza. Ma più che altro è stato il weekend pulito ad aiutarci, perchè in quelli precedenti abbiamo pasticciato un po’. Soprattutto nelle qualifiche, dove non siamo stati in grado di sprigionare il potenziale della macchina. Da questo punto di vista sabato è stato positivo, ci siamo qualificati nel posto che compete alla nostra auto e domenica abbiamo avuto una gara priva di contrattempi. Siamo riusciti a mettere Lewis sotto pressione, perchè semplicemente la velocità c’era. Credo che, se si riesce ad avere una domenica più semplice, nel momento in cui riesci a fare tutto bene, sabato compreso, questo rimane il nostro obiettivo. Chiaramente questa è una pista totalmente nuova e sembra entusiasmante, quindi non vedo l’ora di iniziare”.

Inoltre a Sebastian Vettel è stato chiesto: “Quindi si può dire che quello sull’isola di Notre Dame sia stato il weekend più “pulito” per la Rossa di Maranello nel 2016?” E lui ha affermato: “Si, certamente, da parte mia lo è stato. Credo che fosse una pista dove anche lo scorso anno eravamo stati competitivi ed è giusto dire che le caratteristiche si adattavano bene al nostro pacchetto, ma onestamente dovremmo essere più competitivi ovunque. I weekend precedenti non erano stati totalmente privi di inconvenienti per noi”.

Ai piloti presenti in conferenza stampa è stata poi effettuata la seguente particolare domanda: “Se venisse messa loro a disposizione la stessa monoposto su una pista come Barcellona, quale potrebbe essere la differenza fra ognuno di loro?” Ecco la risposta del pilota tedesco Sebastian Vettel: “Non credo che ci sarebbe molta differenza, probabilmente un mezzo secondo tra i vari piloti”. Fra le caratteristiche del nuovo tracciato di Baku, che i piloti hanno ispezionato in queste ore, ci sono alcuni tratti che fanno sorgere qualche preoccupazione, fra queste l’ingresso della corsia box. Tali preoccupazioni però non sono condivise dal ferrarista Sebastian Vettel, che si smarca da eventuali polemiche, dicendo: “No non capisco, è la seconda volta che mi fanno una domanda del genere. Ho camminato sulla pista e non ho avuto tutte queste preoccupazioni, mi è sembrata emozionante, non vedo l’ora di guidare domani. L’entrata del box sembra una sfida, ma d’altro canto è per questo che siamo qui e, come ho già detto, la mia intenzione è sicuramente quella di stare in pista e non utilizzare la via di fuga sul lato esterno”.

Differenti domande sono state effettuate a tutti sulla nuova pista disegnata da Hermann Tilke. Fra queste anche quella curiosa, rivolta sempre a tutti i presenti, sul tempo utile per trovare il limite su un circuito sul quale non avevano mai corso in precedenza. “Un giro e mezzo” ha risposto divertito il quattro volte campione del mondo. Poi hanno continuato chiedendo: “Ma quanti giri al simulatore sono stati necessari per preparasi al primo Gran Premio di Baku della storia?” e Sebastian Vettel ha detto: “Uno stamattina a piedi. Al simulatore tra i 50 e i 100 in una settimana o giù di lì”. Inoltre Sebastian Vettel ha così commentato il mix tra il tratto veloce della pista e quello lento e tortuoso situato nella città vecchia. Un contrasto netto che praticamente divide in due settori distinti il tracciato di Baku: “Io cerco di guardare a quello che mi aspetta piuttosto che farmi troppe preoccupazioni. Tutta la pista sembra entusiasmante, la curva 8, che si trova nella città antica sembra interessante. Ci dovrebbe essere un punto di corda cieco alla 11, poi una certa pendenza e ancora le due curve che ti ho menzionato a velocità piuttosto alta. Dal punto di vista degli standard di sicurezza credo abbiano fatto quello che potevano. Sono molto più contento di avere le mura vicino alla pista, piuttosto che avere via di fuga e gomme. Il tutto anche se, come abbiamo visto in Brasile, funzionano molto bene. La situazione che c’è qui sarà positiva, tutto il tratto che facciamo nella città antica sembra davvero spettacolare, perciò non vedo l’ora di guidare e speriamo in un bello spettacolo”.

A Monaco e in Canada sono state utilizzate le gomme più morbide della gamma Pirelli, cioè quelle a mescola ultrasoft, invece a Baku le mescole più morbide saranno le supersoft. Secondo il pilota tedesco Sebastian Vettel la mescola ultrasoft ha funzionato bene ed in casa Ferrari se ne sentirà la mancanza in questo Gran Premio, infatti ha affermato: “Credo abbia funzionato bene, l’aderenza è sembrata più alta, anche se negli ultimi Gran Premi ha fatto più freddo rispetto a quanto ci aspettassimo: a Monaco c’erano 20 gradi e la pioggia e anche in Canada era piuttosto freddo. Quelle gomme sono state costruite per temperature più elevate. Qui dovrebbe fare caldo e non dovrebbe piovere, ma considerando che sarà la prima volta qui, non sappiamo quali saranno le reazioni degli pneumatici. Si può capire dunque la scelta più conservativa, anche se per un pilota più le gomme sono morbide più si diverte. Quindi, in questo caso, ci mancheranno, ma possiamo comprendere i motivi di questo avvicendamento”.

Infine a Sebastian Vettel è stata posta una domanda, ispirata probabilmente alla situazione vissuta a Montreal, nello scorso weekend di gara: “Dato che come squadra non avete vinto molto negli ultimi anni, siete più fragili nel gestire la situazione quando siete in testa?” Lui ha concluso dicendo: “Mah, riguardo al passato non saprei. Ma non sono d’accordo per quanto riguarda noi. Io sono entrato in squadra lo scorso anno e credo che sia un team fortissimo. Si tratta di una mentalità responsabile del fatto che si vinca o meno. In fin dei conti, ogni giorno si possono scegliere centinaia di motivi. Il principale è se sei competitivo oppure no, ma dal punto di vista della mentalità io vedo un team pieno di persone vincenti. C’è sicuramente il desiderio di vincere da parte di tutti quelli che fanno parte della squadra e credo sia uno degli aspetti che mi rendono abbastanza fiducioso sul fatto che presto o tardi cominceremo a vincere. Sicuramente per tutti, l’ambizione è quello di farlo: alcuni ci riescono, altri no e solitamente il motivo è legato alle prestazioni della macchina, che può aiutare o meno, tuttavia non è soltanto questo. Ci sono anche le persone che lavorano attorno e così via. Siamo un team forte, possiamo diventarlo ancora di più. Ci sono cose che possiamo ancora imparare e speriamo di poterlo fare, però non ho mai visto una persona vincente che ha già imparato tutto dalla vita e da questo punto di vista è totalmente naturale anche per come cambia il nostro sport, che ci siano sempre tante cose da imparare. Sia per il team che per il pilota, il quale ogni volta deve imparare a guidare la macchina in base alle nuove regole. Non ci si ferma mai, ma specialmente credo che sia la mentalità il fattore più importante per riuscire a vincere o meno”.