Formula 1, Wurz: «I piloti vogliono gli abitacoli chiusi dal 2017»
Abitacoli chiusi sì, abitacoli chiusi no. Un tema sempre di attualità in Formula 1, ancora di più da quando proprio un tremendo impatto alla testa ci ha portato via prima Maria de Villota e più recentemente Jules Bianchi. Sicuramente il cockpit chiuso trasformerebbe radicalmente il concetto della vettura di Formula 1 per come l’abbiamo vista e conosciuta per lo meno fino ad oggi. Se fino a pochi mesi fa non erano pochi i piloti a pensare che carenare l’abitacolo varrebbe come snaturare l’essenza della Formula 1, nelle retrovie qualcosa di sta muovendo.
Non si può di certo nascondere che in quanto a sicurezza la Formula 1 ha fatto un bel passo in avanti, basti pensare al tremendo incidente di Robert Kubica, avvenuto in occasione del GP del Canada del 2007. Eppure anche dopo anni di studi, l’unico punto debole di queste monoposto riguarda la testa del pilota, sola parte a rimanerne scoperta. Nonostante la Federazione Internazionale da parecchi mesi si sia messa al lavoro proprio per trovare delle soluzioni appropriate per proteggere la testa dei piloti questa volta a prendere parola è stato Alexander Wurz, Presidente della GPDA: «I piloti sono dell’opinione che entro il 2017 si dovrebbe pensare di dotare le monoposto delle protezioni per il casco – ha confidato il portavoce dei piloti ai colleghi della BBC – Le ricerche della FIA hanno portato a una soluzione e capisco benissimo che si sta parlando di potenziali cambiamenti strutturali che possono essere effettuati tranquillamente con un anno di tempo a disposizione. Non c’è niente di male a voler migliorare la sicurezza ed è per questo che tutti i piloti, e anche io, attendiamo con impazienza che le protezioni per la testa siano prescritti in forma ufficiale».