Formula 1 | Vettel: “Il mio linguaggio? Dettato dall’adrenalina”. E Marko lo bacchetta: “Indegno per un campione”
Se la battaglia di Città del Messico è stata dura in pista, a parole lo è stata ancora di più. In particolare, ha fatto discutere il team radio di Vettel rivolto a Charlie Whiting durante il duello con Verstappen, che non ne voleva sapere di cedere la posizione nonostante il suo ingegnere lo avesse in un primo momento invitato a farlo. Sebastian ha così mandato a quel paese il direttore di corsa Charlie Whiting, mentre poco prima aveva inveito contro Verstappen, apostrofandolo con un aggettivo immediatamente censurato.
Nel dopo-gara, un po’ più a freddo, Vettel ha voluto spiegare così la ragione del suo linguaggio particolarmente colorito: “Non sono cose giuste da dire, lo so. Ma, a mia difesa, va detto che avevo l’adrenalina a mille e certe cose non le puoi controllare in momenti simili. Adesso non capisco perché continuiate a farmi domande su questo, state solo sollevando un polverone. Io sono andato da Charlie dopo la gara, gli ho parlato, gli ho detto quello che ho fatto. Lui lo sa. Cosa mi ha risposto? Non sono affari vostri”.
L’atteggiamento di Vettel ha trovato solo critiche sul fronte opposto, la Red Bull, che ha difeso Verstappen su ogni linea. Helmut Marko ha commentato così: “Di sicuro Sebastian non ha dimostrato una grande classe, con le parole che ha usato. Non è un atteggiamento degno di un quattro volte campione del mondo“.
Prima che il tedesco fosse sanzionato, Marko aveva criticato anche la sua manovra difensiva nei confronti di Ricciardo: “Vettel ha cambiato linea all’improvviso, senza lasciare spazio a Daniel. È assurdo, ha fatto esattamente ciò che la nuova regola proibisce. Ha preteso di cambiare traiettoria per difendersi, finendo addosso alla macchina di Daniel. Se non lo sanzionano, vuol dire che non c’è un metro di giudizio univoco. E in quel caso protesteremo”.
Poco dopo, invece, è arrivata la doccia fredda per la Ferrari, con Vettel retrocesso al quinto posto per effetto dei 10″ di penalità aggiunti sul tempo finale. E sul terzo gradino del podio, che prima sembrava essere di Verstappen e poi di Vettel, ci è finito Ricciardo, che si è aggiudicato così matematicamente la terza piazza anche nella classifica piloti.