Formula 1 | Toto Wolff: “La Ferrari rischia una sanzione ancora più pesante”
Durante il Gran Premio del Canada, Sebastian Vettel ha ricevuto una penalità di cinque secondi per essere rientrato in pista in “maniera pericolosa” e aver in questo modo rallentato Lewis Hamilton. Questa sanzione è costata la prima vittoria stagionale alla Scuderia Ferrari, che per tutta risposta ha deciso prima di fare appello al Collegio dei Commisari e in seguito alla Corte d’Appello Internazionale della FIA, sfruttando l’articolo 14.1.1 che prevede il “dirittto di revisione”. Toto Wolff, però, avverte i suoi avversari, queste mosse potrebbero danneggiare ulteriormente la situazione di Vettel.
Il pilota tedesco, infatti, furioso per la decisione presa dagli steward, ha rivoluzionato i tabelloni della pit-lane e quasi disertato la premiazione, aggravando ulteriormente la sua posizione. In base a quanto avvenuto, quindi, per il direttore tecnico della Mercedes AMG Petronas, ricorrere al “diritto di revisione” potrebbe persino portare ad ulteriori sanzioni per il pilota della Ferrari.
“La sanzione non si può più annullare. La situazione potrebbe addirittura peggiorare se i commisari, dopo aver esaminato i dati portati in appello, scoprissero ulteriori elementi a sfavore di Vettel. Potrebbero esserci altre sanzioni per lui.”
Wolff ha rivelato anche di aver parlato direttamente con Binotto e di avergli consigliato di ritirare ogni appello. “Ho parlato con il team principal della Scuderia Ferrari, Mattia Binotto, e mi ha detto di essere sicuro al 100% che la manovra compiuta dal suo pilota non sarebbe dovuta essere sanzionata. Invece, io penso al 100% che lui stia sbagliando. I fatti parlano chiaro: Sebastian Vettel è andato fuori pista ed è tornato sul circuito in maniera pericolosa. Ha guardato nello specchietto retrovisore e ha cercato di ostacolare il tentativo di sorpasso di Hamilton, lo ha spinto verso il muro“.
“Se Lewis non avesse frenato, i due si sarebbero scontrati. Ecco perchè è stata data la penalità di cinque secondi. Okay, la questione è controversa, ma in questo sport non facciamo prigionieri.”