Formula 1 | Il talento di Max Verstappen: come Senna e Schumacher messi assieme

© Red Bull Content Pool

Sì, bello il duello (psicologico ed a distanza) tra i due della Mercedes, emozionante e triste allo stesso tempo l’addio di Felipe Massa alla sua ultima volta ad Interlagos, ma lo scorso weekend brasiliano verrà ricordato soprattutto per ciò che ha fatto vedere in pista Max Verstappen.
La sua rimonta, dal 15° posto al gradino più basso del podio, lo ha portato a compiere 11 sorpassi in 15 giri sotto il diluvio: un’impresa alla pari di quelle di Ayrton Senna a Montecarlo nel 1984 ed a Donington nel 1993 oppure a quella di Michael Schumacher a Barcellona nel 1996.

Il 19enne ha talento da vendere e se lo vediamo oggi in griglia lo dobbiamo ad Helmut Marko, che al momento giusto lo preferì a Daniil Kvyat sulla Toro Rosso: “Tutti erano contro di me, ma chi non è disposto a rischiare non ottiene nulla in questo mondo – commenta il consulente della Red Bull – La mia scelta l’avevo già fatta nel 2014, quando ho visto Max in Formula 3 al Nosiring: in quel momento chiamai suo padre Jos e gli dissi di tenersi pronto, perchè avremmo debuttato nella massima serie prima di subito”.
Portare un minorenne in Formula 1 non è stato semplice, ma ero convinto di ciò che avevo visto: i sorpassi che ha compiuto in Brasile non sono diversi da quelli che faceva nelle categorie minori, ma ripeterli sotto i riflettori internazionali è un’altra cosa”.

La strategia utilizzata dal team austriaco, in quelle condizioni, è stata a sua volta un azzardo del quale lo stesso Christian Horner ha voluto prendersi il rischio di tentare il tutto per tutto: “Quando Daniel (Ricciardo) ha montato le intermedie ha iniziato a girare molto forte, quindi abbiamo pensato di fare la stessa cosa con Max”.
Purtroppo poi la pioggia è aumentata e quindi abbiamo dovuto prendere una decisione definitiva: farlo rientrare ancora ed utilizzare un set nuovo di full wet. La rimonta di cui si è reso protagonista è stata la diretta conseguenza di qualcosa di veramente speciale”.

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Le traiettorie “diverse” di Max Verstappen

Ma qual è stato il segreto di Max Verstappen? È di nuovo il team manager della Red Bull a spiegarci il motivo delle sue prodezze, che richiamano le tecniche acquisite da piccolo sui go-kart: “Quando c’era in pista la Safety Car, Max usciva dalla traiettoria ideale per cercare i punti dove l’asfalto era meno bagnato e l’aderenza era migliore”.
Nessun’altro l’ha fatto, poi però quando è stato il momento di spingere lui sapeva dove mettere le gomme per evitare l’aquaplaning: è una tecnica da kartista che conoscono anche i suoi colleghi, ma si vede che loro hanno dimenticato questi piccoli trucchi del mestiere”.
Un errore però l’ha commesso: quella sbandata che quasi lo ha portato a replicare l’incidente di Kimi Raikkonen, ma che al contrario l’olandese si è mostrato calmissimo proseguendo nella sua corsa come niente fosse.

Il sorpasso su Rosberg
Il sorpasso su Rosberg

Ma per guidare così sul bagnato ci deve essere dell’altro: ecco quindi che Jarno Trulli, l’ultimo italiano in Formula 1, ci spiega il suo personale punto di vista.
Bisogna avere una grande sensibilità e prendersi tanti rischi, si vede che Max si sentiva particolarmente a suo agio con la sua RB12! Ma oltre a questo, oggi le monoposto dispongono di freni elettronici collegati ai sistemi di recupero dell’energia: probabilmente Verstappen è il più bravo a sfruttarli senza arrivare al bloccaggio. Sicuramente si fida più degli altri”.
In più… è una questione di testa – conclude l’ex pilota abruzzese – La guida sul bagnato ti costringe a cercare delle alternative e ad usare di più il cervello: le tecniche che si usano sull’asciutto non valgono più perchè le condizioni cambiano di curva in curva e non vedi praticamente nulla”.
In questi casi serve anche la cattiveria, come ha mostrato nel sorpasso su Rosberg all’esterno oppure in quello su Vettel, giudicato scorretto dal tedesco: peccato che poi nessuno gli abbia dato retta…”.